Famiglia sterminata dal sisma, si indaga

San Demetrio, un’ex chiesa è crollata su una casa forse a causa dei lavori: tre morti

L’AQUILA. Si apre il filone investigativo per i crolli che si sono verificati anche nei paesi a causa del sisma. Quello più importante riguarda un crollo in seguito al quale è stata sterminata una giovane famiglia romena ben integrata a San Demetrio: mamma, padre e un bimbo.
Va detto, più in generale, che nella maggior parte dei paesi dell’Aquilano non sono state aperte inchieste sui crolli visto che spesso sono cadute case in pietra molto vecchie realizzate anche cento anni fa, che, comunque, mai avrebbero potuto reggere alla potenza di un terremoto distruttivo come quello del 6 aprile. L’indagine in questione, per omicidio colposo, nasce in questo caso da una dinamica particolare che, per certi aspetti, ricorda lontanamente la tragedia di via XX Settembre 79 dove sono morte 9 persone anche per via (ma questo è ancora tutto da provare) di una costruzione edificata nei pressi del palazzo imploso.

Il crollo dell’abitazione a San Demetrio nei Vestini, sarebbe stata la conseguenza di lavori in corso di ristrutturazione della vicina ex chiesa di San Michele. Si tratta di una struttura che fino ad alcune decine di anni fa era adibita a luogo di culto ma adoperata per altri scopi. Fino al sisma, pur restando di proprietà della curia aquilana, il manufatto era adoperato come rimessa di vario materiale ecclesiastico come statue, altri arredi, etc.

Queste opere edili, secondo una tesi accusatoria ancora tutta da dimostrare, in seguito alla forte oscillazione dovuta al terremoto, avrebbero fatto inclinare l’ex edificio di culto che è rovinato sulla casa di contrada Collarano.
La sorte ha voluto che le macerie siano finite proprio sulla parte dell’abitazione nella quale stavano dormendo le vittime, uccidendole. Si tratta di una famiglia romena formata da Costantin Ghiroceanu, dalla moglie Darinca e dal figlioletto Iovan.

Una denuncia, presentata da una familiare scampata alla tragedia tramite l’avvocato Romeo Prosciutti, ha fatto scattare l’indagine penale. Nell’ambito dell’inchiesta si chiede di sapere, per l’appunto, se i lavori che sono stati fatti per supportare l’edificio di culto siano in qualche misura collegabili, tramite nesso di casualità, con il crollo che poi ha causato la tragedia. Si tratta, al momento, soltanto di una ipotesi investigativa. E per questa ragione è stata disposta tempo addietro una perizia da parte del pm, Fabio Picuti i cui esiti ancora non sono noti ma saranno decisivi sul proseguimento dell’indagine verso il processo oppure verso l’archivazione.

Al momento, comunque, non ci sono indagati secondo quella che è la prassi di sempre della procura che prima di fare le informazioni di garanzia valuta gli esiti delle consulenze.
Intanto, forse dalla prossima settimana, ci potrebbero essere dei significativi passi avanti della Procura, sempre nell’indagine sui crolli. Infatti potrebbero scattare i provvedimenti per alcuni dei crolli che hanno causato delle vittime. E’ il vaso, per esempio, di via D’Annunzio, ma anche di via Campo di Fossa e via Luigi Sturzo.

Per quanto riguarda, invece, le inchieste più avanzate, si attendono da parte della procura le richieste di rinvio a giudizio per i tre filoni giudiziari più eclatanti. Si tratta della Casa dello studente, Convitto, dove ci sono state delle vittime, e della facoltà di Ingegneria dove i morti potevano essere anche duemila ma, per fortuna, al momento del sisma le aule erano vuote. Si indaga, dunque, per disastro colposo.