Ferrovie in tilt, pendolari a piedi

Un guasto sulla linea Roma-Pescara blocca il rientro di studenti e lavoratori, disagi e proteste

TAGLIACOZZO. La Roma-Pescara si blocca per un guasto e i pendolari marsicani viaggiano ammassati su treni o restano a terra. Triste epilogo ieri per la giornata degli studenti e dei lavoratori che stavano rientrando in Abruzzo dalla capitale. Da settimane i treni accumulano decine di minuti di ritardo a causa di coincidenze che slittano o di problemi tecnici. Ieri pomeriggio la situazione è degenerata. Alcuni convogli che dalle 17 in poi sono partiti dalla stazione di Roma Tiburtina diretti ad Avezzano si sono bloccati nelle stazioni successive e in un paio di casi sono tornati indietro. Altri invece non sono partiti. «La linea Roma-Pescara è andata di nuovo in tilt per non meglio precisato guasto», ha spiegato Vincenzo Giovagnorio, pendolare e consigliere comunale di Tagliacozzo, «i treni per tornare a casa sono rimasti bloccati alla Tiburtina e alcuni sono tornati indietro carichi di passeggeri imbestialiti».

Proteste a non finire sono arrivati dai lavoratori e dagli studenti ammassati sopra i treni che hanno dovuto attendere diversi minuti prima di poter scendere dai convogli. «Non sono mancati disagi anche in stazione», ha continuato Giovagnorio, «sullo stretto marciapiede di piazzale Est a Tiburtina sono dovuti arrivare anche gli agenti di polizia e i carabinieri per ripristinare l'ordine pubblico che rischiava di degenerare».

Intanto è stato fissato per martedì l'incontro con il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Maurizio Lupi. All'appuntamento prenderanno parte anche il sottosegretario Giovanni Legnini, il senatore Filippo Piccone, l'assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra e il consigliere provinciale Pasqualino Di Cristofano per parlare dei disagidei pendolari e per chiedere il ritorno dei treni a Termini.

Eleonora Berardinetti

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