Minacciato anche il ricorso all’ispettorato del lavoro

Fiat, è scontro sulla formazione

La Fiom alla Asl: l’azienda impedisce la normale attività sindacale

SULMONA. Le sentenze dei giudici non bastano a far tornare la Fiom Cgil alla normale attività sindacale all’interno degli stabilimenti Fiat, che svolgeva prima dell’ormai famoso accordo separato degli anni scorsi. Dopo le nuove elezioni dei rappresentanti sindacali dei lavoratori addetti alla sicurezza, il mancato avvio dei corsi di formazione previsti dal decreto legislativo 81 dell’aprile 2008, impedisce lo svolgimento della normale attività sindacale. Una paralisi che ha mandato su tutte le furie i vertici del sindacato, che annunciano di essersi rivolti alla Asl e di essere pronti a chiamare in causa l’Ispettorato del lavoro se le cose non cambieranno. «A più di due mesi dall’elezione e dalla nomina degli Rls, la Sistemi Sospensioni non ha avviato il corso di formazione previsto dalla legge», denuncia il segretario provinciale Alfredo Fegatelli. «Attualmente la mancata formazione non rende operativi i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, non consentendo agli stessi di poter esercitare la loro funzione al fine di migliorare le condizioni di lavoro in fabbrica. Per questo la Fiom ha inviato la segnalazione del mancato corso sia alla Asl che all’azienda». Da qui la minaccia di rivolgersi anche all’Ispettorato del lavoro per avviare un’indagine sul caso. «In mancanza di una risposta la Fiom sarà costretta a segnalare la situazione all’organo di vigilanza territorialmente competente», conclude Fegatelli. (f.p.)

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