Fisco, falsi poveri e scrocconi scattano i controlli all'Aquila

Benefìci sociali non dovuti, affitti in nero, assegnazione di alloggi popolari sinergia tra Comune e Guardia di Finanza per contrastare l’illegalità diffusa

L’AQUILA. Il Comune dichiara guerra ai «furbetti» che evadono il pagamento di imposte e tributi e ai finti poveri che usufruiscono, senza averne diritto, di prestazioni sociali agevolate. E lo fa con l’ausilio della Guardia di Finanza. Il tutto regolato da un protocollo d’intesa sottoscritto dal sindaco Massimo Cia lente e dal comandante regionale delle Fiamme gialle, generale Francesco Attardi.

«Una comunità può vivere bene solo se ci sono le regole e se le stesse vengono rispettate. Una di queste riguarda il pagamento dei tributi», ha esordito ieri Cialente nella conferenza stampa tenuta con il generale Attardi, accompagnato dal comandante provinciale Giovanni Domenico Castri gnanò, con l’assessore al bilancio Lelio De Santis e con le dirigenti comunali Patrizia Del Principe e Paola Giuliani.

«Stiamo vivendo una fase molto complessa del post-terremoto», ha aggiunto il sindaco, «nella quale un capitolo decisivo è rappresentato dall’assistenza alla popolazione. Diventa pertanto fondamentale che eventuali agevolazioni vengano assegnate ai nuclei familiari che vivono effettivamente in condizioni di disagio economico e sociale. Sul fronte dell’assistenza alla popolazione è stato compiuto un grande sforzo da parte della comunità e non possiamo sprecare neppure un centesimo, perché ciò vorrebbe dire togliere indebitamente fondi alla ricostruzione. Per la nostra comunità questo è un momento drammatico e il pensiero che qualcuno stia ricevendo aiuti e agevolazioni senza averne diritto potrebbe generare un ulteriore calo di aspettative. È, dunque, importante sapere che ognuno di noi sta facendo il proprio dovere e che questo protocollo è a favore dei cittadini onesti che hanno a cuore il futuro della nostra città. Chi affitta le case in nero, chi non paga tasse e imposte comunali, chi si finge povero per avere servizi gratuiti (scuolabus, mensa scolastica, nido, bonus libri e altro) mette a repentaglio il futuro della città. La speranza è che dai controlli non vengano fuori situazioni di irregolarità, ma le verifiche sono doverose». Il generale Attardi ha sottolineato l’importanza dell’accordo, «il primo in Abruzzo, che segna l’avvio di un lavoro sinergico tra un ente locale e la Finanza. Finalmente si uniscono le forze per contrastare la cultura dell’illegalità. Bisogna essere rigorosi con chi fa carte false per ottenere benefìci che spettano solo a chi non ha soldi per poter andare avanti. Il Comune ci fornirà le sue banche dati che noi confronteremo con le nostre 33. Un lavoro che sarà affidato a una task-force composta anche da funzionari comunali». Attardi ha poi annunciato la firma, a breve, di altri protocolli con i Comuni di Pescara, Teramo e Chieti. E ancora, con gli Atenei e l’Adsu, per contrastare il fenomeno degli affitti in nero per gli studenti, e con l’Ater per la verifica dei requisiti in possesso degli assegnatari degli alloggi. A tal proposito Cialente ha ricordato che già prima del terremoto c’era stato il tentativo di metter fine all’occupazione di case Ater da parte di persone che non ne avevano i requisiti. «Un’operazione, denominata Palafitta», ha spiegato Cialente, «che portò alla denuncia di 30 persone. Chiederemo all’Ater di riassegnare gli alloggi, una volta ristrutturati, solo a quelle famiglie che hanno ancora i titoli per stare lì. Le case popolari spettano a chi si trova in difficoltà. Abbiamo centinaia di persone disperate, soprattutto donne separate con figli, che chiedono una casa. È a loro che dobbiamo dare risposte».

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