Fondi non erogati, prete contro Comune

L’ente citato in tribunale dalla parrocchia di San Marco: chiesti 5 milioni per i lavori di restauro

L’AQUILA. Il contributo per la ricostruzione di quasi 5 milioni di euro, non erogato dal Comune per la ricostruzione della chiesa parrocchiale di San Marco danneggiata dal sisma, ha dato l’ok a una controversia in tribunale avviata contro l’ente locale.

La parrocchia di San Marco, guidata dal canonico don Daniele Pinton, ha portato davanti al giudice civile un procedimento già impugnato al Tar.

Una volta ricevuto il via libera da parte della direzione regionale del ministero dei Beni culturali, il Consorzio San Marco ottenne il finanziamento di circa 6,5 milioni di euro al Comune capoluogo; l’ente, però, rispose chiedendo lo stralcio di circa 5 milioni per la parte del restauro della chiesa perché la quota dovrebbe essere assegnata con un bando pubblico e non con un affidamento privato.

Di fronte all’avvio della controversia il Comune ha deliberato, tramite un provvedimento di giunta approvato all’unanimità a fine novembre, di autorizzare l’ufficio legale alla costituzione in giudizio dell’ente per rispondere alla contestazione ai fini di una tutela tempestiva a uno dei componenti dell’ufficio legale.

Ma la giunta è anche andata oltre. Ha infatti deciso di autorizzare la trasmissione della delibera comunale nella quale si è deciso di resistere in giudizio, compreso quello di esecuzione, al Mibact, il ministero per i beni culturali, «al fine di sollecitare interventi sulla chiesa in questione le cui condizioni, in ragione dell’abbandono e della trascuratezza, si sono notevolmente aggravate tanto che oggi sussiste il rischio collasso».

Una presa di posizione tutt’altro che di poco conto. Infatti ulteriori crolli si sono registrati, in seguito alla scossa di alcune settimane fa, nella chiesa di San Marco, nel cuore del centro storico. Il luogo di culto è, dopo 7 anni e mezzo dal terremoto del 6 aprile, ancora in attesa dell’intervento di recupero.

In pericolo c’è la zona dell’abside della chiesa, ma in generale il “quadro fessurativo”, come si dice in gergo tecnico, è preoccupante.

Secondo il Mibact, che tramite un funzionario fece un sopralluogo poco tempo addietro, la parrocchia di San Marco, molto frequentata prima del sisma, necessita di una nuova e urgente messa in sicurezza, che è stata valutata in un investimento di circa 150mila euro. Ora si spera in una soluzione celere della contesa.

Anche perché si tratta di una chiesa davvero storica per la città. Fu costruita nel tredicesimo secolo, e rifatta dopo il terremoto del 1461, in forme rinascimentali.

Fu ugualmente ricostruita ex novo, in forme tardo-barocche, dopo il terremoto del 1703. Ha pianta rettangolare a navata unica, di cui la facciata rimane la parte originale del XIII secolo, caratterizzata da muratura in pietra bianca e portale con una lunetta trecentesca affrescata.

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