Fossa, ecco il piano prima la sicurezza poi la ricostruzione

Ieri la presentazione in un’affollata sala polifunzionale La coordinatrice Carocci: «Subito l’intervento sulla roccia»

AQUILA. Sicurezza e conservazione. Sono le due parole d’ordine del piano di ricostruzione della frazione di Fossa, presentato ieri dal sindaco, Antonio Gentile, all’interno di una affollata sala polifunzionale del villaggio San Lorenzo.

Lo strumento è stato realizzato in collaborazione con le Università di Catania e di Genova. L’atto di adozione è previsto per il prossimo 30 giugno 2012.

«Quello che abbiamo chiesto in primo luogo è che il paese rimanga anche per il futuro dov’era e com’era» spiega il sindaco. «Vogliamo mantenere la nostra identità valorizzando però le caratteristiche urbane e edilizie esistenti». In tal senso, un ruolo di rilievo è rivestito da alcune testimonianze storiche che insistono nella frazione: la chiesa di Santa Maria ad cryptas, la necropoli, i conventi di Santo spirito e di Sant’Angelo d’Ocre. «Vogliamo creare un percorso culturale e turistico con i paesi del circondario – continua Gentile – in modo da favorire uno sviluppo di area. In questi giorni stiamo anche pubblicando gli aggregati. Una volta che verranno costituiti, avremo la possibilità di definire un quadro economico, insieme ai tecnici responsabili».

La frazione di Fossa, che nella notte del 6 aprile 2009 ha perso quattro abitanti, è stata danneggiata soprattutto nel centro storico, mentre molte abitazioni all’esterno del cuore del paese sono state classificate agibili subito dopo il terremoto. «Abbiamo seguito anche il piano di Villa Sant’Angelo» spiega la professoressa Caterina Carocci (Università di Catania), coordinatrice del piano di ricostruzione, insieme al professor Sergio Lagomarsino (Università di Genova).

«Qui la condizione di danneggiamento è meno grave e la conformazione territoriale diversa. C’è una valenza paesaggistica e ambientale molto alta che senz’altro va salvaguardata e potenziata. Il piano, per questo è volto alla tutela e alla conservazione puntuale dell’identità e dei valori del borgo. Non ci sono state in questo territorio trasformazioni incongrue durante gli anni, come è successo negli altri piccoli centri. Fossa è quasi un monumento naturale sotto la montagna».

Proprio la montagna rappresenta forse il punto debole dell’abitato. «Poiché in alcuni punti sta franando, bisogna pensare alla messa in sicurezza con un intervento di consolidamento del versante roccioso che preme appunto sulla testa del paese» conclude Carocci. «Il nostro obiettivo è coniugare le istanze di sicurezza e conservazione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA