Fuga di notizie, poliziotti condannati

I due riconosciuti responsabili di intrusione nei sistemi informatici per favorire i Di Tella. Un agente nei guai per peculato

L’AQUILA. Le soffiate ai Di Tella sono costate care a due poliziotti in servizio alla Stradale. Si tratta di Maurizio Ciancarella e Daniele Palumbo, che sono stati condannati ieri, all’esito di due differenti procedimenti davanti al giudice per le udienze preliminari Guendalina Buccella. Si tratta di due filoni collaterali dell’inchiesta-madre su appalti e infiltrazioni della criminalità organizzata nella ricostruzione che vede come personaggi principali gli imprenditori campani Di Tella, originari di San Cipriano D’Aversa (Caserta).

Al termine del procedimento con il rito abbreviato sono stati riconosciuti responsabili del reato di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. Avrebbero fornito informazioni agli imprenditori circa l’esistenza di un’indagine sul loro conto. Più in particolare, Alfonso Di Tella e Palumbo sono stati condannati a due anni (pena sospesa), con interdizione a carico dell’agente di polizia.

Nell’altro procedimento, sono stati assolti i due figli di Di Tella, Cipriano e Domenico, mentre sono stati condannati, alla pena di due anni e tre mesi di reclusione, Alfonso Di Tella e Maurizio Ciancarella. In questo caso, oltre all’accesso abusivo, è stata riconosciuta la responsabilità anche per il reato di peculato, in relazione all’improprio utilizzo di mezzi di servizio, da parte dell’agente di polizia, al fine di agevolare gli amici imprenditori. Nel corso del procedimento gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Massimo Carosi, Antonella Pellegrini e Massimiliano Venta.(e.n.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA