Fuksas: «La rinascita parta da piazza Duomo»

L’archistar in visita in città su invito del presidente della Regione D’Alfonso L’auspicio: «Le persone devono tornare ad abitare questo centro storico»

L’AQUILA. Commercio, abitanti e cultura. Sono i tre elementi imprenscindibili affinché una città «funzioni». Ed è da questi aspetti che, per l’architetto Massimiliano Fuksas, deve partire la rinascita sociale dell’Aquila. Alla sua prima visita nella città terremotata, Fuksas è arrivato su invito del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che ha messo la rinascita del territorio distrutto dal sisma al centro dell’agenda. «Faccia conto che io sia un qualunque cittadino che intende ristrutturare la propria casa e che abbia deciso di rivolgermi al professionista migliore sul campo», ha detto D’Alfonso a Fuksas, accolto in una piazza Duomo deserta e surreale, antico cuore pulsante della vita sociale, istituzionale e commerciale della città. Dall’archistar Regione e Comune vorrebbero un contributo importante, e infatti ad accogliere Fuksas c’erano, tra gli altri, anche il sindaco, il vicesindaco Nicola Trifuoggi, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. «Quando sono venuto qui in occasione della festa di San Massimo», ha raccontato D’Alfonso all’architetto, «in questa piazza ho contato 42 persone. Mi sono chiesto come mai in una festa così importante ci fossero così poche persone e se le condizioni in cui versa questo luogo, a cinque anni dal sisma, non tengano lontana la popolazione. Ecco, vogliamo dare un segno a una città che muore, un progetto di rinascita in corrispondenza di un luogo simbolo della città». Fuksas è rimasto affascinato dalla «naturale scenografia del centro storico della città, coi suoi tanti vicoli che confluiscono sul corso o in piazza», ha detto. Ha anche voluto vedere la Sala Baiocco, da cui è rimasto colpito. «Valorizzate quello che avete, perché avete tutto», ha aggiunto, «ma si deve ripartire dalle persone, che devono tornare qui». (m.g.)

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