«Funivia, no alla vendita»

I dipendenti del Centro turistico: gestione all’Ama

L’AQUILA. Dai dipendenti della funivia arriva un «no» secco all’ipotesi di cessione a privati dell’impianto - gestito dal Centro turistico Gran Sasso (Ctgs) - che collega Fonte Cerreto a Campo Imperatore. Dai dipendenti parte invece la proposta che sia l’Ama, l’azienda del trasporto pubblico protagonista della gestione.

I dipendenti del Centro turistico esprimono le loro riserve, di fronte alla possibilità di una «privatizzazione», in una lettera inviata al consiglio comunale, al sindaco e ai suoi assessori.
Copia della lettera è arrivata anche sulla scrivania di Vittorio Miconi, presidente del Centro turistico - il cui pacchetto societario è interamente nelle mani del Comune - ma anche su quella di Olivo Ciccarelli, presidente dell’Ama. E ciò allo scopo di chiedere un confronto pubblico per affrontare il problema della privatizzazione dell’azienda che si trascina ormai da anni.

«Questo servizio», si legge nella lettera, «viene assimilato al trasporto pubblico locale, per cui i dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso ritengono sicuramente percorribile e conveniente il passaggio della gestione della funivia all’Ama, l’ex municipalizzata affidataria del trasporto pubblico locale, piuttosto che a privati. Una scelta in tal senso», prosegue la lettera, «comporterebbe vantaggi ed opportunità per tutti: il servizio sarebbe garantito, al pari del trasporto pubblico locale, tutti i giorni dell’anno per l’intera giornata, anche facendo ricorso alla navetta sostitutiva laddove le condizioni climatiche non consentissero il funzionamento della funivia».

Ma la proposta va anche oltre: «Il personale», proseguono i dipendenti, «avendone i requisiti, potrebbe essere di supporto all’azienda Ama spa nell’evoluzione delle varie attività quotidiane e avrebbe la tranquillità di un contratto stabilizzato».
Un passaggio che consentirebbe l’arrivo di investitori privati, in grado di rilevare gli impianti sciistici, ma senza prevedere passaggi di proprietà per quel che concerne la funivia.
«Investitori», prosegue la lettera sottoscritta dai dipendenti, «che avrebbero la certezza, eventualmente ribadita con specifica convenzione, del funzionamento dell’impianto. Un accordo che permetterebbe il pieno rispetto del rapporto qualità-prezzo. Tutto questo, per evitare un sistema di lavoro che vedrebbe assoggettata all’economicità di gestione privatistica l’utilizzo dell’impianto stesso».

La collettività e il Comune dell’Aquila», spiegano ancora i dipendenti «manterrebbero così inalterata la proprietà del bene e la possibilità di usufruirne in ogni stagione, in qualsiasi orario, ad un prezzo deciso dall’ente pubblico e non dal privato».
Un’operazione che verrebbe così condotta parallelamente all’iter per la privatizzazione del Ctgs, ancora allo stadio iniziale e per questo aperto ad ogni possibile sviluppo.

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