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Furbetti del cartellino, si dimezza la lista

Gli indagati in Comune scendono da 49 a 25. Riscontrate assenze anche per incontri galanti

SULMONA. Sono una ventina i dipendenti del comune di Sulmona chiamati a rispondere di truffa aggravata, perché si allontanavano dall'ufficio durante l’orario di lavoro. Per gli altri, la procura è propensa a una parziale archiviazione, formulando un capo d'imputazione più lieve rispetto a quello dei colleghi che da anni, secondo le prove raccolte dalla Guardia di finanza, timbravano il cartellino per poi andare a svolgere le attività più disparate. Si chiude quindi con una sostanziosa “sforbiciata” degli indagati, l’inchiesta sui furbetti del cartellino del comune di Sulmona. All’inizio la Guardia di finanza aveva messo sotto inchiesta 49 persone, di cui 5 lavoratori delle cooperative di servizi che gravitano attorno al Comune, formulando per tutte la stessa ipotesi di reato: truffa aggravata nei confronti dello Stato. Non facendo, quindi, distinzioni tra le posizioni meno gravi e quelle più eclatanti. Il sostituto procuratore Stefano Iafolla, dopo avere analizzato tutte le prove raccolte dai finanzieri, ha stralciando le posizioni definite meno pesanti. Ad alcuni le fiamme gialle hanno contestato solo il fatto di avere strisciato il cartellino al posto del collega. Ad altri, assenze solo di poche ore. Al contrario di una ventina di dipendenti, che si sarebbero assentati dal posto di lavoro, anche per incontri galanti, quasi quotidianamente. E la sorte giudiziaria dei dipendenti meno assenteisti scaturirà proprio dalle giustificazioni che riusciranno a produrre nelle memorie difensive, che dovranno depositare in Procura, subito dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia che la magistratura inquirente si appresta a inviare in questi giorni.

Di pari passo con l'inchiesta penale, prosegue anche quella contabile, che dopo un primo step che ha visto la procura della Corte dei Conti inviare contestazioni a 25 dipendenti, si è bloccata in attesa di conoscere le decisioni del sostituto procuratore Iafolla. Decisioni che attende anche il sindaco Annamaria Casini, chiamata anche lei, insieme al segretario comunale, a prendere provvedimenti nei confronti dei dipendenti finiti nel mirino della magistratura. Qualcuno rischia il licenziamento.

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