Un arresto della squadra mobile all'Aquila nell'Operazione Papavero

L'AQUILA

Gang di extracomunitari, 9 arresti per spaccio e violenza sessuale / VIDEO

Smantellato sodalizio criminale di richiedenti asilo, tutti  provenienti da Gambia, Nigeria, Ghana e Costa d'Avorio, che vendeva sostanze stupefacenti nei vicoli del centro storico

L'AQUIILA. Una gang che spacciava droga, in sella a biciclette, nei vicoli del centro storico dell’Aquila. Che usava idiomi contaminati con dialetto e lingua inglese per comunicare e soprattutto era ben organizzata anche grazie all’utilizzo di apparati telefonici mobili muniti di sim-card intestate a sconosciuti. E’ il profilo del sodalizio criminale smantellato dagli agenti della squadra mobile dell’Aquila che, questa mattina, ha eseguito, su delega della Procura della Repubblica dell’Aquila, nove misure cautelari, di cui cinque in carcere e 4 con divieto di dimora nella provincia, oltre a 24 perquisizioni su tutto il territorio aquilano (Avezzano e Sulmona) a carico di soggetti extracomunitari, tutti richiedenti asilo, originari di Gambia, Nigeria, Ghana, Costa d’Avorio, Niger e Senegal.

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Operazione Papavero, nove arresti e 24 perquisizioni
Indagine su una gang di extracomunitari scattata dopo un caso di violenza sessuale

Le indagini sono scattate dopo una rapina, con violenza sessuale, perpetrata nella notte del 25 novembre scorso, ai danni di una ragazza dell’Aquila. Intorno alle 2 del mattino, la giovane vittima era stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto mentre rientrava a casa. L’aggressore l’ha afferrata al collo e, dopo averle tappato la bocca, l’ha trascinata in un fabbricato inagibile, puntandole un oggetto alla gola e intimandole di consegnargli telefono e denaro. Ha poi cominciato a palparla, finché, approfittando di una distrazione dell'uomo, la ragazza era riuscita a fuggire. Nel corso delle indagini per identificare l’autore della rapina, poi individuato in un cittadino gambiano di 20 anni, domiciliato in una comunità per richiedenti asilo, vicina al luogo dell’aggressione, è emersa l’esistenza del sodalizio capeggiato da un connazionale del giovane gambiano, un 28enne anch’egli domiciliato all’Aquila, già precedentemente coinvolto in vicende giudiziarie in materia di stupefacenti e per ricettazione, soprattutto di telefoni cellulari rubati. Dopo una perquisizione nel centro di accoglienza, dove il 28enne risultava domiciliato, sono stati trovati apparati mobili muniti di sim- card intestate a soggetti inesistenti e impiegati dal team criminale per rendere difficile la identificazione dei diretti utilizzatori. Le indagini hanno poi consentito di portare alla luce un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti diretta ai giovani, anche minorenni, nel centro storico cittadino, in pieno giorno e vicino a palazzi in ricostruzione. I pusher si presentavano agli incontri in sella a biciclette, per poi dileguarsi nei vicoli per sottrarsi al controllo in caso di intervento delle forze dell’ordine. Un altro espediente che ha reso difficoltoso ricostruire le attività illecite è stato l’utilizzo di idiomi dialettali quali mandingo, wollof e broken english, quest’ultima è una variante dell’inglese con contaminazioni dialettali proprie degli indagati. Le perquisizioni hanno interessato cittadini extracomunitari richiedenti asilo, domiciliati oltre che nel territorio del capoluogo abruzzese, anche a Firenze e Roma, entrati in affare con il gruppo criminale indagato.

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