Gasdotto a Sulmona, tutto pronto per la maxi manifestazione

La protesta domani (sabato) alle 15 in città. Hanno aderito 365 istituzioni e organizzazioni, tutte le sigle sindacali, quasi tutti i partiti e la Diocesi

SULMONA. Tutto pronto per la maxi manifestazione organizzata per domani (sabato 21) in città «contro centrale a compressione, gasdotto e deriva fossile». Alla vigilia sono 365 istituzioni e organizzazioni che hanno aderito, secondo il bilancio del Coordinamento No Hub del Gas-Abruzzo che lancia un ultimo appello alla partecipazione dei cittadini. Oltre alle 190 associazioni nazionali e locali di tantissime regioni, hanno aderito tutte le sigle sindacali, quasi tutti i partiti, decine di realtà economiche operanti sul territorio, la Diocesi e anche 54 comuni.

«Undici gli interventi principali tra stoccaggi, gasdotti, pozzi solo tra Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria e Molise. Tasselli di un progetto unitario, trasformare per i prossimi decenni il Belpaese nell'Hub del Gas europeo, un polo energetico degli idrocarburi, l'energia del passato», afferma il Coordinamento No Hub del Gas-Abruzzo che spiega le ragioni dell'iniziativa: «Manifestiamo per la valorizzazione del Belpaese, per il risparmio, l'efficienza energetica, le nuove tecnologie e contro le opere "fossili" degli idrocarburi; scendiamo in piazza per difendere il territorio da opere dannose, costose e inutili come la centrale Snam di Sulmona e il 'gasdotto dei terremotì Sulmona-Foligno; contestiamo che in Italia, il paese del sole, bellissimo per il patrimonio ambientale e naturale, con alta densità di popolazione e grandi problemi ambientali da risolvere, a forte rischio sismico e idrogeologico, siano realizzate grandi opere per la realizzazione dell'Hub del Gas avviando il paese verso il binario morto dell'energia fossile».

La partenza del corteo è prevista per le 15 da Viale Togliatti con conclusione in piazza Garibaldi. Il Coordinamento No Hub del Gas-Abruzzo spiega che «il gasdotto Sulmona-Foligno è solo uno dei 5 tronchi del gasdotto Rete Adriatica che dovrebbe percorrere l'intera dorsale appenninica nelle aree a maggior rischio per oltre 600 km, attraversando anche aree fondamentali per l'acqua come quella appena retrostante le Sorgenti del Pescara, una delle riserve idriche più grandi in Europa. In realtà a sua volta si lega indissolubilmente con il contestatissimo Tap in Salento e con un ulteriore bretella Snam di 55 km». «Saremo in tanti a Sulmona - conclude il Coordinamento - per affermare i nostri diritti anche verso atti arroganti di un governo che ha perso le elezioni proprio per le loro politiche vecchie ma che vuole continuare a decidere come se nulla fosse accaduto. Un Governo e diversi funzionari ministeriali che pensano a far attraversare con un enorme cantiere i tre crateri sismici di L'Aquila, Amatrice e Norcia da un'opera miliardaria mentre tutto attorno i cittadini vivono quotidianamente problemi immensi».