IN APPELLO

Giovane assolto da abuso sessuale

Bimbo lo accusò di molestie in un campo estivo ma era tutto falso

L’AQUILA. I giudici della Corte d’Appello (sezione minorenni) hanno assolto con formula piena un ragazzo che all’epoca dei fatti (2008) era vicino alla maggiore età accusato da un bambino di circa otto anni, aquilano come lui, di un abuso sessuale. I fatti si sarebbero svolti in un campo estivo nella provincia di Teramo organizzato da un’associazione nel quale il giovane aveva il ruolo di «tutore», con l’incarico di accudire i bambini del campo.

Il piccolo, qualche mese dopo, fece qualche rivelazione che allarmò i familiari e da lì partirono le indagini. Il sospettato, ora maggiorenne, fu rinviato a giudizio ma anche in primo grado fu scagionato con ampia formula.

Nel corso della fase istruttoria e poi processuale non emerse nulla che potesse mettere nei guai l’imputato. Nel senso che le sue dichiarazioni, fatte in forma protetta, sono sembrate quelle di un bambino che adattava le sue suggestioni alle domande che di volta in volta gli venivano fatte. Quasi che si fosse costruito una sua realtà. Il dibattimento non ha portato delle prove credibili e i giudici (presidente Fabrizia Ida Francabandera) hanno assolto «perché il fatto non sussiste» il giovane aquilano. Una pronuncia dello stesso segno rispetto a quella di primo grado e, pertanto, in vista di un ipotetico ricorso in Cassazione, l’imputato sembra presentarsi in una botte di ferro avendo dalla sua la cosiddetta «doppia conforme». Nel processo di secondo grado il rappresentante della Procura generale aveva chiesto tre anni di reclusione. Secondo la difesa, rappresentata dall’avvocato Rosario Panebianco, gli atti fanno intendere che non solo il suo assistito è innocente ma quel fatto non è mai esistito non essendo stato commesso nemmeno da altri.

(g.g.)

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