Giovane investito e ucciso all'Aquila La donna: "Sono scesa e non c'era nessuno"

Giovane travolto a Paganica, salta l’incontro coi familiari della vittima chiesto dall’automobilista indagata

L’AQUILA. «Ho sentito un botto e mi sono anche fermata per vedere cosa fosse successo, ma non ho notato nulla».

Questa la versione della 49enne di Paganica S.P., accusata di avere travolto e ucciso con la sua macchina, martedì sera, il romeno Bondoc Dumitru Mitica, 27 anni, in via Onna, a Paganica. La donna ha chiesto di incontrare i familiari della vittima ma per ora non se ne farà nulla. Il corpo del giovane è stato trovato mercoledì alle 7,30 da un carabiniere. La donna, accusata di omicidio colposo e omissione di soccorso, si è recata alcune ore dopo la tragedia dai carabinieri di Paganica dove ha reso dichiarazioni spontanee. Ha poi ribadito di essere tornata indietro a verificare se avesse investito qualcuno, a suo dire senza accorgersi di nulla. Poi, appreso dalla stampa di un investimento mortale lungo la strada dov’era transitata poche ore prima, ha deciso di andare dai carabinieri, accompagnata dall’avvocato di fiducia Ferdinando Paone. Si conferma, dunque, da parte della difesa, la prima versione dei fatti ovvero quella di un urto ma non percepito come tale dall’automobilista.

Comunque questa mattina ci sarà l’autopsia e si potranno avere le prime risposte alla dinamica della tragedia. Un altro accertamento, dopo l’affidamento di una perizia da parte del pm, riguarda la compatibilità tra i danni subiti dalla carrozzeria della Fiat Punto e l’incidente per come si ipotizza essere avvenuto dopo una prima ricostruzione.

Ma ci sono anche altri aspetti non chiari come il passaggio asserito dall’indagata, proprio al momento dell’impatto, di alcuni mezzi pesanti. Ci si chiede come mai nessuno abbia notato il corpo della vittima sul ciglio della strada. Anche se si tratta di una strada dove l’illuminazione pubblica manca del tutto. Al momento non è ritenuta credibile la versione per la quale il giovane avrebbe potuto essere urtato anche da un’altra macchina o camion.

La morte del 27enne romeno ha destato sgomento tra i tanti che lo conoscevano. A cominciare dai componenti della Lega nazionale del cane dove il giovane operaio, in città dal 2008, lavorava.

«La sezione della Lega nazionale per la difesa del cane», si legge in una nota, «si stringe attorno alla famiglia di Dumitru, o Demi, come lo chiamavamo, rimasto vittima del tragico incidente l’altra notte a Paganica. Da anni valido collaboratore dell’associazione, egli operava all’interno del nostro Rifugio per cani a Paganica. Il presidente, i consiglieri e i dipendenti sono vicini ai familiari». Gli amici hanno espresso così il loro cordoglio. Scrivono Miriam e Tony: «Ti abbiamo conosciuto al Rifugio», dicono, «e pensavamo di vederti prima o poi durante la nostra visita lì,eri un collaboratore forte e diventato così abile con i nostri cani. Mancherai a tutti noi».

Messaggi di solidarietà sono arrivati anche da altre persone che frequentano il canile, tra le quali Lorena, che si dice «molto dispiaciuta» e Barbara Conrad. «Sono molto triste, i miei pensieri sono per la sua famiglia e gli amici», scrive.

Ancora non si conosce la data dei funerali in quanto il nulla osta da parte del pm Fabio Picuti ci sarà soltanto dopo l’autopsia che verrà eseguita questa mattina nell’obitorio del San Salvatore.

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