Giurisprudenza, altre proteste 

Di Genova (Noi moderati): troppi disservizi, il sindaco dia risposte agli studenti

AVEZZANO. Ancora una richiesta di chiarimenti all’amministrazione di Avezzano e, in particolare, al sindaco Gianni Di Pangrazio, circa le sorti della sede distaccata della facoltà di Giurisprudenza. È il coordinatore regionale “Noi moderati giovani” Matteo Di Genova ad unirsi al coro degli studenti del consiglio di facoltà, che appena pochi giorni fa avevano denunciato una situazione al limite della precarietà, in merito alla quale il primo cittadino tarderebbe a dare risoluzione. «La lettera aperta degli studenti segnala disservizi di lungo corso. L’assenza di riscaldamenti, come degli ascensori per persone diversamente abili, mostra una situazione ai limiti della vivibilità che rischia di avere una pessima risonanza. Se è vero, oltretutto, il preannunciato aumento del numero degli iscritti ad Avezzano, allora il disagio è davvero notevole. Gli studenti attendono risposte concrete anche sulla promessa del trasferimento della sede, operazione di cui non si conoscono ancora le reali tempistiche».
Sotto accusa la mancanza di risposte chiare da parte dell’ente comunale, che già lo scorso 20 ottobre aveva acconsentito alla richiesta di incontro urgente da parte dei rappresentanti degli studenti dell’Università di Teramo e degli studenti disabili della facoltà di Giurisprudenza del polo marsicano. Nel corso del confronto era emersa la criticità legata alla mancanza di un ascensore funzionante, nuocendo all’immagine dell’Università e al diritto all’inclusione. In quell’occasione gli amministratori avevano rassicurato i presenti, prospettando «un accordo per la manutenzione dell’ascensore in tempi brevi, per ovviare alla complicata e farraginosa situazione debitoria in cui versa il Crua» avevano sintetizzato gli studenti.
Da allora sono trascorsi 6 mesi e il ripristino dell’ascensore non c’è stato. Il malcontento si è amplificato, anche a causa della mancanza di riscaldamenti durante la stagione invernale. «Ci troviamo di fronte a un’amministrazione evidentemente distratta su una questione che riguarda il diritto alla studio e che, pertanto, non può essere rinviata a data da destinarsi a scapito della dignità dei giovani e delle loro famiglie, che hanno scelto di dare fiducia alla nostra città, piuttosto che ad altre» conclude Di Genova. (a.p.)
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