«Gli aquilani non hanno nulla da farsi perdonare»

Il questore Terribile “assolve” i cittadini dopo il burrascoso martedì di Renzi «Vanno apprezzati la forza e l’attaccamento nei confronti della città»

L’AQUILA. «Gli aquilani non hanno nulla da farsi perdonare». Il questore dell’Aquila Alfonso Terribile, insediatosi in città lo scorso 30 marzo, nel giorno del Perdono sembra “assolvere” i cittadini, anche quelli che hanno partecipato alle proteste sfociate negli scontri che hanno caratterizzato la visita del premier Matteo Renzi martedì scorso. Celestino V, insomma, è riuscito, almeno per un giorno a far dimenticare i manganelli, le uova, i sampietrini lanciati in aria. Tanto che persino i contestatori della centrale a biomasse, esclusi dal corteo ufficiale, hanno deciso di rimandare la propria protesta.

«Gli aquilani non devono farsi perdonare nulla», spiega Terribile. «Gli scontri sono fisiologici in certe circostanze, le forze dell’ordine fanno il loro mestiere, ma ritengo che anche i cittadini debbano fare la propria parte. Anzi, va apprezzata la forza degli aquilani e il loro attaccamento a questa città. Il legame della Polizia di Stato e delle altre forze dell’ordine ai cittadini è altrettanto forte. Non c’è da parte nostra nessuna acredine, nessuna rottura, nessuno scontro polemico. Lavoriamo insieme perché la situazione migliori di giorno in giorno». Il questore si riferisce soprattutto al tasso di criminalità in aumento dal 2009. «L’Aquila non è più il territorio tradizionalmente tranquillo di qualche anno fa, in un contesto sereno come quello abruzzese. L’evento triste del terremoto ha cambiato un po’ le carte in tavola», continua. «Ma questo non dipende dagli aquilani perché purtroppo il tessuto sociale abruzzese, un tessuto integro, è stato intaccato dall’esterno. Noi siamo qui per dare risposte a questa situazione. Ci riusciremo. La giornata di oggi ne è una prova: la Perdonanza è una cerimonia di valore, in una città che sta giorno dopo giorno mostrando il suo volto più bello. Una cerimonia civile e religiosa che vede le forze armate in sinergia con gli aquilani».

Anche il sindaco Massimo Cialente, per l’occasione, sembra aver seppellito l’ascia di guerra nei confronti di una parte della maggioranza dopo le fibrillazioni sullo sviluppo del Gran Sasso. «Io ho una grande responsabilità», dice il primo cittadino. «Ho un rapporto leale con la politica e con la città. Se c’è una maggioranza bisogna andare avanti». Sulla questione del Gran Sasso secondo il sindaco si potrà presto trovare la quadra. Per alcuni esponenti di maggioranza e in particolare per il consigliere Enrico Perilli (Rifondazione comunista) la realizzazione della cabinovia a Montecristo non è attuabile perché la zona ricade in area Sic (Sito di interesse comunitario). «Il Sic lo sta riperimetrando già la Regione», assicura il primo cittadino, «perché ci sono stati degli errori».

Michela Corridore

©RIPRODUZIONE RISERVATA