«Gli ultrà dell’Avezzano si sono difesi» 

L’avvocato di uno degli indagati: «Quelli del Cesena erano 560, siamo indignati». Scatta il divieto di avvicinarsi al Dei Marsi

AVEZZANO. Tornano liberi i due ultrà dell’Avezzano, Luca Sorgi, 27 anni, e Stefano Tirabassi, 31, finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di avere lanciato sassi contro la polizia nell’incontro di calcio Avezzano-Cesena. Il giudice per le indagini preliminari Maria Proia ha disposto per entrambi l’obbligo di firma e il divieto di avvicinarsi nel perimetro delle strade adiacenti allo stadio dei Marsi.
Dure le accuse dell’avvocato Cristian Carpineta, che insieme al collega Pasquale Milo difende i due indagati. Secondo Carpineta, i tifosi dell’Avezzano si sono solo difesi. «Siamo fortemente indignati di questa situazione», afferma il difensore di Sorgi, «perché, se è pur vero che la Procura deve fare il suo lavoro, è altrettanto vero che non sono state guardate completamente tutte le situazioni, e ci sono tantissime responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto evitare che i tifosi del Cesena, circa 560, invadessero piazza Castello dopo la partita. Perché», continua il legale avezzanese, «a fine partita sono quelli del Cesena che si mettono alla ricerca dei tifosi dell’Avezzano, usciti precedentemente. E sono sempre loro i protagonisti di questi scontri. Poi è stata scaricata la colpa su questi ragazzi di Avezzano che avrebbero lanciato contro la polizia dei sassi. Tutte situazioni da dimostrare», continua Carpineta, «ma che riusciremo a chiarire. Non può passare che 10-14 tifosi dell’Avezzano debbano essere individuati come responsabili di una situazione che ha visto confrontarsi 560 persone contro poche decine che si sono difese. Sembra invece, dalle carte processuali, che ci sia stato solo uno scontro tra i tifosi locali e le forze dell’ordine».
«Ci sono, al contrario, video in cui si vede che gli ospiti hanno aggredito persone, privati, danneggiato auto, e ci sono denunce fatte prima della partita», conclude Carpineta, «ci sono state delle carenze organizzative, è stata sottovalutata questa partita da parte di questura e organi competenti. E ora si vorrebbe addebitare la colpa a quattro tifosi locali. Mi chiedo perché gli stessi che hanno fatto i video agli avezzanesi non hanno fatto anche i video ai cinquecento del Cesena? Quelli li porteremo noi dal magistrato, perché siamo indignati».
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