FONTE VETICA

Gran Sasso in fiamme, identificate 6 persone

L’incendio sulla Bella Addormentata, visibile da tutto l’Abruzzo, causato da un fuoco acceso a terra. Nella notte il rogo sconfina sul versante di Farindola. I carabinieri forestali a caccia dei responsabili. La denuncia degli ambientalisti: "Un  parco nazionale sfregiato"

L'AQUILA. La procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di reato di incendio colposo dopo il rogo che da ieri ha devastato la pineta e l'area di Fonte Vetica nella Piana di Campo Imperatore. Le indagini sono affidate alla pm Simonetta Ciccarelli, che ha delegato i militari del reparto Carabinieri Forestali del Parco Gran Sasso-Laga. Nel pomeriggio di ieri sono state identificate 6 persone tra le quali potrebbero esserci i responsabili. Secondo quanto appreso, si tratta di giovani abruzzesi, parte di un gruppo più vasto. A originare l'incendio un fuoco acceso a terra e sfuggito al loro controllo. I carabinieri forestali in servizio di vigilanza alla 58/a Rassegna ovini avrebbero intuito il pericolo e provato a spegnere il fuoco prima che fosse troppo tardi, ma senza riuscirci anche a causa del forte vento. L'area dove si trova il punto di innesco è stata individuata, circoscritta e sequestrata. Lunedì, domani, verrà inviata la comunicazione di notizia di reato alla Procura.

Gran Sasso in fiamme, l'incendio tra paura e selfie
In un video ripreso da un automobilista, Massimo Maccione, e pubblicato su Facebook si vede l'incendio che ieri ha devastato Fonte Vetica a Campo Imperatore. Tra paura, stupore e persone che si fanno selfie e si mettono in posa con alle spalle la montagna che brucia

LA DENUNCIA. «Campo Imperatore, un parco nazionale sfregiato». Solo qualche giorno fa la Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) Onlus aveva depositato un dettagliato esposto a decine di enti per allertare sui possibili «danni alle rarissime praterie e rischi per l'incolumità pubblica» conseguenti a «motoraduni e comportamenti totalmente insostenibili» consentiti in «un luogo magico ormai alla mercé di un turismo d'assalto». «Per le praterie, tra le quali quelle attraversate oggi dall'incendio, sono stati spesi un milione 680 mila euro nell'ambito del progetto Life Praterie - ricorda, interpellato dall'Ansa, Augusto De Sanctis della Soa - Si tratta di comunità particolari formate da decine di specie che cambiano al variare dei parametri ambientali. Attorno a Fonte Vetica e Fonte Macina i ricercatori dell'Università di L'Aquila e Ancona hanno mappato nel 1999 decine di tipologie di vegetazione». L'esposto è stato presentato in data 1° agosto alla Commissione Europea e alla Corte dei Conti Europea, nonché, tra l'altro, a Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nella cui area si trova Campo Imperatore, al ministero dell'Ambiente, alle Prefetture dell'Aquila e di Pescara, ai Comandi nazionale e regionale dei Carabinieri-Forestali, al ministero dell'Interno e alla Procura della Repubblica de L'Aquila. «I ricercatori - continua De Sanctis - hanno dimostrato da decenni il gravissimo impatto del calpestio che compatta il suolo e cambia in maniera irreversibile, vista anche la quota, la vegetazione impoverendola e, in alcuni casi, eliminandola completamente facendo emergere il terreno».

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Nell'esposto della Soa che fa riferimento a un evento di metà luglio organizzato a Fonte Vetica, oltre a «stigmatizzare che le autorità erano state avvisate dall'Associazione Appennino Ecosistema già due mesi prima dell'ultimo raduno, si pone l'attenzione anche sulle modalità di fruizione dei punti fuoco». «Solo venti giorni fa addirittura sono stati sparati fuochi artificiali, non solo vietati nelle aree parco, ma che pongono proprio problemi di incendio. Appare incredibile - conclude De Sanctis - che le sagre di paese debbano confrontarsi con le regole del ministero dell'Interno e invece in questa area protetta possa accadere qualsiasi cosa come avviene ormai da anni».