Gran Sasso, salvi tre escursionisti

Avevano smarrito la strada lungo il “Centenario”. Individuati grazie al telefonino

L’AQUILA. Hanno erroneamente preso la discesa per la via dei Laghetti, sul Monte Prena, e non essendo in grado di proseguire sono stati costretti ad allertare i soccorsi del Cnsas: è accaduto due notti fa a tre escursionisti romani, impegnati in un percorso noto come il “Centenario”, sul Gran Sasso, traversata lunga e impegnativa che collega le maggiori cime della catena del Gran Sasso da Vado di Corno a Fonte Vetica, e che è riservata a escursionisti ben allenati e in grado anche di mettere le mani sulla roccia.

I tre erano partiti nella mattinata di ieri, ma dopo aver raggiunto la vetta del monte Prena, invece di proseguire verso il monte Camicia si sono calati erroneamente lungo la via dei Laghetti. Spaventati dai continui salti di roccia che caratterizzano il sentiero e in netto ritardo sui tempi di percorrenza, al calare della notte hanno allertato i soccorsi. I tecnici del Soccorso alpino, tramite lo smartphone di uno degli escursionisti, hanno identificato la posizione dei tre. Intercettati a quota 2.050 metri, la discesa a valle ha richiesto qualche ora, con l’ausilio anche di corde per superare le zone rocciose e piuttosto esposte.

Il sentiero, inaugurato nel 1974, è stato realizzato dalla Sezione del Cai dell’Aquila per la celebrazione del centenario della sua fondazione. È una traversata, lunga e impegnativa, riservata a escursionisti ben allenati in grado di mettere anche le mani sulla roccia.

La vista del Paretone, le Torri di Casanova, l’aerea cresta tra il Monte Prena e il Monte Camicia e la vista sulla parete Nord di quest’ultima la rendono la cresta più spettacolare dell’intero Appennino.

Le condizioni di salute dei tre escursionisti, fatica a parte, erano buone per cui non è stata nemmeno necessaria una visita di controllo nell’ospedale aquilano.

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