«Grande Fratello», i provinitra i giovani terremotati

In 160 si presentano davanti alla tenda del blu. La selezionatrice commenta: «Gli aquilani non parlano altro che di terremoto. Si vede che questa gente è ancora traumatizzata»

L'AQUILA. Il Grande Fratello torna all'Aquila, e 160 ragazzi si presentano alle selezioni del reality. Passeggiano davanti alla tenda per prendere coraggio e presentarsi. Con fare timido, ma solo all'apparenza, si siedono attorno a un tavolo per sintetizzare le loro ambizioni in poche righe di un modulo bianco, poi entrano nella tenda e prendono confidenza con la telecamera. Nei loro sogni c'è anche quello di farsi rinchiudere per qualche settimana nella casa più famosa d'Italia. Ma al momento il presente è ben altro. Tanto che l'intervistatrice commenta: «Gli aquilani non parlano altro che di terremoto». Ecco il Grande Fratello ai tempi del sisma.

Anche quest'anno, in tutta Italia migliaia di giovani in cerca di gloria si sono messi in fila dinanzi a pub, discoteche e punti vendita nelle quali si sono svolgono i casting. A distanza di alcuni anni, L'Aquila è tornata ad ospitare le sessioni preliminari all'interno del centro commerciale Quattro cantoni, in uno spazio messo a disposizione da una pasticceria.

«Funziona così», spiega Elena Poletti, una selezionatrice, «i locali ci chiamano noi arriviamo e facciamo le selezioni su e giù per L'Italia». Certo, sono consapevoli che quella dell'Aquila non è una data come tutte le altre: fuori dalle installazioni moderne del centro commerciale, c'è solo una città che è lontana dalla ripresa. «Parlano tutti di terremoto», ha ribadito a fine giornata, «si vede che questa gente è ancora traumatizzata da questa tragedia, a volte a fare questo lavoro mi sembra di fare da assistente sociale».

Matteo Marghi, un giovane aquilano di 27 anni, ha raggiunto il nucleo di Bazzano per partecipare alle selezioni ma alla fine non ha avuto il coraggio di varcare la soglia della tenda. «Qui c'è un clima surreale», spiega, «e non me la sento francamente di pensare al Gf, con tutto quello che abbiamo passato». Spiega che, anche se solo simbolicamente, la visione di una tenda lo ha in qualche modo intimorito. In realtà, alla fine della giornata saranno 160 gli aspiranti gieffini visionati. Un numero accettabile se si considera il contesto di una domenica di luglio, con la città semideserta.

Anche tutti gli amici di Sharon Di Loreto, studentessa di psicologia 22enne, non hanno avuto il coraggio di presentarsi davanti alle telecamere, lasciandola da sola a fare le selezioni. «All'inizio ho avuto un po' paura», spiega, «ma mi hanno messa subito a mio agio. Se mi scegliessero», confessa «ci penserei prima di partecipare, ma quella delle selezioni è un'esperienza che volevo proprio fare. Ma anche questa», aggiunge «è stata un'esperienza fine a sè stessa».

Una giornata da ricordare anche per Monica, 31enne aquilana. «Ci hanno fatto domande semplici», spiega, «per farci parlare di noi». E a loro, Monica ha raccontato di avere la casa agibile, ma di essere disoccupata dal 6 aprile 2009.