«Ho visto galleggiare una sagoma e pensavo fosse un manichino»

Parla l’agricoltore che ha dato l’allarme: volevo controllare se i terreni si fossero asciugati per iniziare a coltivarli

CERCHIO. «Abbiamo visto galleggiare un corpo nell’acqua e abbiamo pensato a un manichino. Poi abbiamo visto un pezzo di auto che galleggiava e abbiamo capito che si trattava del cadavere di un uomo». A ritrovare Omar El Gazar, ieri mattina, intorno alle 10.30, è stato Mario Tirabassi, agricoltore di Cerchio.

Insieme a lui, a fare un sopralluogo sui campi di proprietà, che si trovano sulla Circonfucense, suo padre Giovanni, di 80 anni.

«Non abbiamo pensato subito a un uomo», sottolinea Tirabassi, «considerato che ritroviamo spesso dei rifiuti nelle acque». Tanto che a qualche decina di metri dai suoi campi c’è una discarica abusiva, piena di rifiuti abbandonati.

«Ci siamo avvicinati pensando a qualche straccio o a un manichino e non abbiamo visto altro. Mentre poi ci allontanavamo, abbiamo visto qualcos’altro nell’acqua e abbiamo capito che era un’auto. A quel punto ho chiamato i carabinieri», aggiunge l’agricoltore, «e sono scappato subito in caserma, a Cerchio, per denunciare l’accaduto».

«Con mio padre eravamo venuti a controllare se i terreni si fossero asciugati», continua, «per iniziare la lavorazione in previsione della primavera». Per ore Tirabassi si è intrattenuto sul posto, in attesa che i vigili del fuoco tirassero fuori il corpo di El Gazar.

«Finora non ci eravamo accorti di nulla», conclude Tirabassi, insieme a suo padre, ancora molto scosso per il ritrovamento, «è davvero una tragedia».

Quando poi, dopo alcune ore, ha appreso che si tratatava di due cadaveri l'agricoltore ha preferito non commentare altro, evidentemente provato.

Insieme a lui, nel pomeriggio, si sono avvicinate numerose persone, scese dal paese, per vedere cosa fosse successo.

«Questa è una strada molto trafficata da noi contadini», commenta Federico Tucceri Cimini, un agricoltore proprietario di alcuni appezzamenti non lontani, «noi di Cerchio percorriamo la Circonfucense molte volte al giorno. Ma qui transitano anche tante persone che non fanno il nostro lavoro, che da San Benedetto vanno ad Avezzano e viceversa».

«Probabilmente nessuno si è mai accorto di nulla finora», conclude l’agricoltore, «considerato che la macchina era nascosta e la pozza d’acqua si trova tra i rami degli alberi».

Magda Tirabassi

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