I 100 anni di Spigliati, pioniere della terapia antitumorale  

Per il suo compleanno, il “padre” della chemioterapia è stato festeggiato dall’Ordine dei medici Ieri l’incontro nella casa dove il luminare vive coltivando le sue passioni per i libri e la musica

SULMONA. La cultura e la conoscenza la percepisci in ogni angolo della sua casa, nei tanti libri scritti, ma soprattutto quando parla di Dante, di musica, dell’espressione dell’anima e dei problemi di tutti i giorni.
«Sono cristiano, ma non cattolico», tiene a precisare il professor Paolo Spigliati luminare della medicina, il primo in Italia a ricorrere alla chemioterapia per sconfiggere il tumore, che ieri ha ricevuto la visita del presidente dell’Ordine dei medici Maurizio Ortu, il quale gli ha voluto manifestare di persona, in occasione del suo centesimo compleanno, la riconoscenza e la gratitudine dei suoi colleghi per il grande lavoro fatto nel corso della sua luminosa carriera professionale, e non solo, a favore della categoria. A dire il vero il traguardo del secolo di vita Spigliati lo ha tagliato in piena estate. È nato, infatti, il 30 luglio, ma in quel periodo il professore non si trovava a Sulmona e l’Ordine dei medici ha dovuto per forza di cose rinviare l’incontro.
Con il presidente Ortu c’erano anche segretario dell’Ordine Claudio Zoccoli e il rappresentante dell’area peligna, Maurizio Proietti che hanno fatto dono al professore di una targa del primo verbale dell’Ordine provinciale, datato 9 maggio 1912 e del galateo dei medici, pubblicato nel 1824.
«Sono cristiano e non cattolico perché non ho nulla a che vedere con le crociate», afferma il professore con la lucidità e la padronanza di linguaggio che lo hanno sempre accompagnato. A cento anni legge senza occhiali e la sua mimica è quella dei giorni migliori.
«Io sono cristiano e ho sempre rispettato tre princìpi fondamentali: ama il prossimo tuo come te stesso e anche il tuo nemico, cancella ogni spirito di vendetta e annulla il dualismo. Il cattolicesimo ha Urbano II, Eugenio III, Gregorio VIII, Innocenzo III, Onorio III sono i cinque papi che hanno fatto le crociate in cui migliaia di musulmani sono stati uccisi». Insomma, l’incontro con i vertici dell’Ordine che lo ha visto sempre in prima fila, è stato l’occasione anche per una lezione, breve ma come sempre appassionata, coinvolgente e densa di significati e riflessioni, tra religione, medicina e musica, queste ultime due, le sue grandi passioni di sempre. Con sintesi magistrale il professor Spigliati ha illustrato agli ospiti il legame tra la musica, espressione dell’anima e l’origine della vita.
La simbiosi tra il battito del cuore del feto e quello della madre interrotto in maniera traumatica dalla nascita e che torna a rivivere durante l’allattamento con il contatto tra il bambino e il seno materno. Lezioni di medicina, ma anche lezioni di vita che hanno accompagnato Spigliati nella sua lunga carriera professionale e che ripropone in ogni occasione nel segno di una conoscenza senza limiti e confini, messa sempre a disposizione degli altri.
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