I carabinieri ritrovano l’auto del sindaco

La Fiat Bravo era in un capannone a Pile insieme ad altri due mezzi comunali rubati lunedì scorso

L’AQUILA. Nella mattinata di ieri, in via Campo di Pile, nella zona commerciale, all'interno di un capannone sottoposto a curatela fallimentare, sono state rinvenute le auto rubate il 2 novembre scorso dalla sede comunale di via Ulisse Nurzia al civico 5.

Nello specifico sono state ritrovate le due autovetture Fiat Bravo, di cui una in uso al sindaco Massimo Cialente, e un furgone Fiat Scudo utilizzato dagli operai del Comune.

Attualmente i mezzi sono stati posti sotto sequestro e sulle stesse verranno effettuati i rilievi necessari al fine di verificare la presenza di impronte o altri elementi per arrivare all’individuazione di coloro che hanno commesso il furto. «Le indagini, quindi», si legge in una nota dell’Arma, «proseguono in piena sinergia con la polizia che è intervenuta sul luogo del furto».

«Il ritrovamento», si legge ancora nella nota, «è il frutto di uno sforzo posto in essere dalla Compagnia dei carabinieri finalizzato a ottenere un controllo del territorio più pregnante che vede nella collaborazione fornita anche da istituti di vigilanza privata un elemento essenziale per la prevenzione e repressione dei reati predatori in genere».

Nei giorni scorsi la squadra Mobile aveva scoperto il magazzino (in disuso da anni) dove i ladri nascondevano la refurtiva anche di altri colpi, luogo nel quale è stato recuperato uno dei due furgoni Fiat trafugati, ma dove sono stati ritrovati altri due mezzi rubati di recente. Si tratta di una Mercedes di un privato e di un furgone Ford Transit della ditta di Olivio Piccinini di via Onna a Paganica. Trovati anche motori smontati per rubare il rame e canaline che potrebbero essere della Gran Sasso Acqua. Non basta. All’interno di un vecchio camion parcheggiato nel magazzino si trovavano alcuni cerchioni di mezzi Mercedes rubati chissà dove. I ladri avevano anche escogitato un sistema per non dare nell’occhio: infatti avevano creato un sentiero percorribile anche da auto che, da quel magazzino non lontano dalla sede della Motorizzazione civile, conduce sulla Statale.

Un dato è inquietante e andrà approfondito: i malviventi hanno preso negli uffici comunali le chiavi dei mezzi rubati come se già sapessero dove fossero.

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