I cinghiali devastano le tartufaie

Emergenza in Valle Peligna e in Valle Subequana, chiesto l’aiuto della Provincia per poterli abbattere

PRATOLA PELIGNA. Mancano pochi giorni all’avvio della raccolta dei tartufi, ma i cinghiali rischiano di far rimanere ben poco a disposizione dei raccoglitori. Diverse le tartufaie devastate.

L’appetito dei molti animali selvatici, inoltre, sta distruggendo anche le colture agricole del territorio tra Pratola Peligna, Raiano e Prezza e la vicina Valle Subequana.

«Gli ungulati stanno già facendo sentire i loro effetti deleteri sulle aziende agricole e sui coltivatori», evidenzia Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura L’Aquila, «per questo stiamo chiedendo a tutti i nostri associati e a tutto il mondo dei coltivatori in generale di fare una richiesta a Provincia, Direzione parchi e agricoltura della Regione e alla prefettura per chiedere l’intervento della polizia provinciale, e procedere agli abbattimenti selettivi». Una richiesta abbinata all’indicazione dei singoli appezzamenti di terreno dove si dovranno tenere gli abbattimenti. L’iniziativa, se applicata, dovrebbe consentire una riduzione dei danni alle colture e un contenimento delle spese per le richieste di indennizzo.

A essere preoccupati sono anche i raccoglitori di tartufi che data l’eccessiva presenza di cinghiali rischiano di trovare le cave naturali vuote alla riapertura della stagione. Il via libera alla raccolta dei pregiati tuberi, nella provincia dell’Aquila, è stato previsto dal primo giugno. L’appetito dei molti cinghiali e le attività di eventuali raccoglitori che si recano in anticipo nelle cave potrebbe far rimanere i cestini dei tanti raccoglitori onesti irrimediabilmente vuoti.

Anche per questo si invocano soluzioni rapide.

Federico Cifani

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