I commercianti: «Serve un piano contro l’ondata di furti e rapine»

Cioni (Confcommercio): «Sì agli incentivi per l’installazione di telecamere e sistemi di allarme» Il 21 maggio ci sarà un incontro con il questore Pinto per chiedere un rafforzamento dei controlli

L’AQUILA. «Il tessuto sociale della nostra città, dopo il terremoto, si è radicalmente modificato. L’escalation di furti e rapine, registrato negli ultimi tempi, ha fatto salire la soglia di attenzione: un fenomeno che preoccupa cittadini e commercianti. Bisogna stare in guardia, ma più che lanciare l’allarme è opportuno mettere in atto iniziative concrete di contrasto alla micro-criminalità». Questa la ricetta del direttore di Confcommercio Celso Cioni, che incontrerà il 21 maggio, nella sede dell’associazione di categoria, il questore Giovanni Pinto. Una riunione programmata da tempo, proprio in virtù della crescita esponenziale di episodi di violenza e criminalità, sempre più frequenti. «Una problematica che va affrontata nell’immediato, non c’è tempo da perdere», afferma Cioni. «Al questore chiederemo di varare una sorta di piano di sicurezza e mettere in campo una fitta rete di collaborazione tra le forze dell’ordine e le associazioni di categoria per incrementare la sicurezza e la vigilanza del territorio». Il timore di subire furti e rapine, tra i commercianti aquilani è sempre più diffuso. «La città non è più sicura come in passato, questo è un dato di fatto», afferma Cioni. «Prima del sisma L’Aquila era considerata una sorta di isola felice, proprio per l’assenza di episodi criminosi, che ne faceva un territorio appetibile e molto vivibile. Caratteristiche che possono essere mantenute, prendendo una serie di accorgimenti preventivi». Le richieste elaborate dalla Confcommercio verranno messe nero su bianco in una piattaforma e consegnate, come promemoria, al questore. Si va dal pattugliamento serale, con particolare attenzione alle zone periferiche, a un più marcato raccordo tra le forze dell'ordine, compresa la polizia municipale. Chiesto a gran voce anche un aumento del personale in servizio alla questura dell’Aquila, «vista l’estensione della città che si è notevolmente dilatata e la dislocazione, in aree periferiche, di molte attività commerciali». La Confcommercio intende riaprire , inoltre, il discorso degli incentivi agli esercenti e titolari di attività commerciali e produttive che sceglieranno di rafforzare la vigilanza dei punti vendita, ricorrendo a sistemi telematici direttamente collegati con la sala operativa della questura. L’intento è creare una rete capillare di monitoraggio e vigilanza del territorio, con l’ausilio delle associazioni di categoria e aumentare i livelli di sicurezza per commercianti e cittadini. «Esprimiamo massima solidarietà alle forze di polizia impegnate nel controllo della città», aggiunge il direttore della Confcommercio, «un lavoro duro e impegnativo, che richiede competenza e impegno costante. D’altro canto, non possiamo non rilevare la radicale mutazione del tessuto sociale locale, legato alla ricostruzione e all’arrivo di manovalanza da fuori regione. Un fenomeno che va controllato e gestito per evitare l’aumento della piccola criminalità ed episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito nelle ultime settimane. I commercianti aquilani chiedono maggiori garanzie e di poter lavorare in tranquillità».

Del resto i segnali dei giorni scorsi sono inquietanti. In soli tre giorni ci sono state tre rapine e, cosa mai avvenuta prima nel capoluogo di regione, poco tempo fa c’è stato anche un assalto a un portavalori.

Per non parlare, poi, dei furti di rame che ci sono stati a raffica in cimiteri, chiese e nei condomìni anche se abitati. Ondate di furti ci sono state anche in parecchi cantieri dove sono in corso i lavori di restauro. I dati rassicuranti sui furti in calo forniti dal questore nei giorni scorsi non sembrano avere rassicurato più di tanto la popolazione.

Monica Pelliccione

©RIPRODUZIONE RISERVATA