I frutti della solidarietà grazie ai disabili-contadini

Pratola, dieci ragazzi dell’associazione Germogli lavorano nella fattoria sociale I loro prodotti richiestissimi sul mercato. E il dono di Natale è una serra

PRATOLA PELIGNA. Non è tempo di raccolta, ma già cresce la richiesta di prodotti coltivati dai contadini diversamente abili. Si tratta dei ragazzi dell’associazione “Germogli” di Pratola Peligna e delle coltivazioni fatte nella loro fattoria sociale. Melanzane, fagioli e zucchine per la cui prossima produzione sono stati anche installati dei semenzai. Questi ultimi saranno realizzati in alcune serre che sono state donate ai ragazzi e ospiteranno le piantine che produrranno i frutti molto richiesti sul mercato. «Ci stiamo predisponendo per dare seguito alla grande richiesta di ortaggi freschi che nella prossima primavera torneremo a vendere e, in molti casi, ad offrire in beneficienza», ha spiegato Oriana Di Marzio, tra le fondatrici dell’associazione.

A produrre le leccornie ci pensa una decina di giovani dai 15 ai 25 anni, tutti della Valle Peligna. Loro, insieme a volontari e operatori specializzati, come il presidente dell’associazione Daniela Fonte che cura la parte psicoterapeutica, sono i contadini diversamente abili. Ragazzi che si stanno dando da fare per preparare il raccolto da vendere a scopo benefico per il prossimo anno. «I nostri associati», ha aggiunto Di Marzio, «arrivano accompagnati dai genitori e da volontari nel primo pomeriggio, poi cominciano a fare i primi lavori, che in questo periodo sono di preparazione del terreno, e in ultimo dei semenzai che ci hanno donato».

Attività che si affiancano ai compiti più classici, come l’arricchimento delle abilità. Gli ospiti dell’associazione trovano una grande soddisfazione nel seguire il ciclo delle produzioni agricole. Così “armati” di zappe, rastrelli, fili per la legatura e vanghe hanno preso a produrre ortaggi che sono andati letteralmente a ruba. Da qui la preparazione per la prossima stagione con la richiesta fatta a Babbo Natale di una serra per realizzare un semenzaio. Un luogo arrivato da un donatore e destinato ad ospitare le piccole piantine di ortaggi che a breve saranno messe a dimora dai ragazzi e dovrebbero bastare a far fronte alla continua domanda dei loro ortaggi. A compiere i piccoli gesti per trapiantare i semi nella terra, c’è ad esempio Carlo, nome di fantasia, che giorno dopo giorno, deve assicurarsi della trasformazione del seme in piantina con mille attenzioni. Tra poco, al contrario, toccherà magari a Giovanna, mettere nel terreno le piantine e curarle sino a quando non produrranno il frutto. Infine, altri associati si occuperanno della vendita del raccolto o di dare in beneficenza i pregiati frutti della terra. Un lavoro difficile e di attenzione che impegna i ragazzi, più delle attività per così dire classiche del cosiddetto potenziamento delle attività motorie. Impegno, è il caso di dirlo, che sta dando i propri frutti. Ma gli assi nella manica dei giovani “Germogli” non finiscono qui. Da poco, infatti, hanno realizzato una serie di mercatini di Natale, tenuti a Pratola, Raiano e Pettorano, con dei loro lavoretti ispirati al Natale e molto apprezzati. Il ricavato sarà reinvestito nel potenziare la fattoria sociale che si trova in un vecchio salumificio ceduto da un privato all’associazione. Un successo che potrebbe a breve portare alla realizzazione di un laboratorio più esteso, ma questa sarà un’altra storia.

Federico Cifani

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