I genitori: scuola sicura per i nostri figli

La materna «Collodi» doveva essere ospitata in un Musp che poi è stato dato all’Ipsiasar

L’AQUILA. Vogliono un musp (modulo ad uso scolastico provvisorio) per i propri figli. Per questo motivo i genitori della scuola materna «Collodi» hanno manifestato, insieme ai bambini, davanti alla scuola - che ospita attualmente anche gli alunni dell’elementare Celestino V la cui sede è inagibile - e hanno chiesto di essere ricevuti dal prefetto.

«La scuola dell’infanzia è costretta a condividere gli spazi con l’elementare Celestino V: due scuole all’interno di un edificio predisposto per accoglierne solamente una» spiega Simone Tempesta, rappresentante dei genitori. «Ci era stato promesso che appena pronti i musp di via Aldo Moro (nei pressi della scuola) ne avremmo ricevuto uno per risolvere il problema. Invece, siamo venuti a sapere che entrambe le tensostrutture realizzate sono state destinate all’Ipsiasar, nonostante un’ispezione comunale testimoni l’impossibilità di tenere le due scuole in quella struttura per carenza di spazi». Di qui la protesta di genitori e alunni che sono stati poi ricevuti dal prefetto.

«Il dottor Gabrielli ha dimostrato di non essere informato sulla reale situazione della scuola» spiega Tempesta «e ha fissato un incontro per domani mattina con i rappresentanti dei genitori, con l’assessore comunale Ermanno Lisi e con il direttore del circolo didattico».
RITARDI PER I MAP. Proteste a Civita di Bagno per il mancato inizio della costruzione dei map (moduli abitativi provvisori). «Mi è stata assegnata una di queste casette, ma nella zona destinata ad accogliere il villaggio c’è solo un manto erboso» afferma una donna in lista d’attesa. «In modo arbitrario la mia famiglia è stata cancellata dal progetto Case e inserita nella lista degli assegnatari di un map. Cosicché non so ancora quando potrò tornare da Pescara.

Ho con me i miei due figli - una bimba piccola e un ragazzo di 13 anni - mentre mio marito è sistemato a Bagno in un alloggio di fortuna. La Protezione civile non dà risposte e neppure il Comune, ma noi abbiamo bisogno di sapere quando potremo riunire la famiglia sotto lo stesso tetto».

VITTIME DA RICORDARE.
Intanto, uno dei lavoratori precari del centro commerciale L’Aquilone, si dice rammaricato per l’assenza, in occasione del primo e due novembre, di una cerimonia per le vittime del terremoto. «Queste giornate avrebbero dovute avere una valenza diversa per L’Aquila che, nella notte del sei aprile, ha perso 308 persone. Il minimo gesto per la memoria delle vittime era quello di listare a lutto ogni attività commerciale e di lasciare per una volta le serrande abbassate. Invece, non ci sarà nulla».

VIABILITA’. Il consigliere regionale Giuseppe Di Pancrazio (Pd) chiede al presidente della Regione, Gianni Chiodi, di esentare gli aquilani dal pagamento del pedaggio autostradale L’Aquila est-L’Aquila ovest. «Il traffico è aumentato a dismisura. Così, in attesa di rotatorie e metropolitana di superficie» dice il consigliere «il pedaggio gratuito di quel tratto autostradale potrebbe servire a decongestionare il traffico, in alcune ore davvero problematico».

LAVORO. Viabilità, ma anche i problemi del lavoro. A scendere in campo sono i Comunisti, secondo cui «il più grande grande cantiere del mondo non incrementa opportunità di lavoro per gli aquilani. Ad eccezione di alcune imprese, la maggior parte delle 800 ditte che operano in questo territorio si portano dietro tutto: dai tecnici agli operai. Noi aquilani dobbiamo aspettare che la task force della Regione Abruzzo faccia i suoi studi, conosca la realtà e poi, fra qualche anno parleremo, forse, di lavoro».