I ladri tornano negli uffici Asl

Nuova misteriosa incursione alla ricerca di documenti

AVEZZANO. Misteriosa incursione notturna nella sede Asl in via XX Settembre. I malviventi hanno frugato negli archivi alla ricerca di documenti della sanità marsicana. Sono fuggiti con un videoproiettore. È il quinto caso nel giro di pochi mesi e ora si ipotizza che i colpi abbiano un unico filo conduttore.

Cosa cercano i ladri negli uffici della Asl? È quello che tutti, compresi gli inquirenti, si chiedono dopo le numerose incursioni notturne avvenute negli ultimi tempi nelle sedi cittadine della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. I malviventi sono tornati di nuovo nei locali del palazzo di via XX Settembre, che non ha alcun sistema d’allarme. Dopo la fusione delle Asl è divenuta una sede amministrativa periferica perché quella centrale è stata trasferita all’Aquila.

Il blitz è avvenuto a notte fonda e i ladri sono entrati da una finestra di un bagno al piano terra, dopo aver forzato la serratura. Una volta all’interno, si sono intrufolati negli uffici e hanno aperto i cassetti. Al mattino i dipendenti hanno trovato le scrivanie a soqquadro. La banda ha raggiunto il primo piano ed è stato preso di mira anche l’ufficio del direttore generale, Giancarlo Silveri. Il personale ha scoperto il colpo solo al mattino e avviato i controlli per accertare l’eventuale assenza di documenti importanti. Su questo punto, nei prossimi giorni ci saranno maggiori certezze sulla possibilità che siano stati portati via atti sulla vita aziendale.

Dall’edificio è stato prelevato anche un videoproiettore ma ora l’ipotesi degli inquirenti è che il furto sia solo una copertura, un tentativo di depistare le indagini. L’episodio è stato denunciato al mattino ai carabinieri della compagnia di Avezzano che hanno eseguito un sopralluogo e raccolto indizi utili alla soluzione del caso. Quello che ha lasciato perplessi i dirigenti della Asl è il ripetersi di incursioni nella sede amministrativa, dove si trovano dati sensibili dei pazienti di tutta la Marsica, ma anche documenti che, se diffusi, potrebbero violare la privacy di migliaia di persone. Non è escluso, inoltre, che potrebbe trattarsi di un tentativo di «insabbiamento» di atti importanti. Su questa ipotesi sta lavorando la Procura di Avezzano.

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