I palazzi del centro invasi dagli “invisibili”: scatta il blitz interforze 

Via Paganica, auto messe di traverso per bloccare i fuggitivi Ma le sentinelle di guardia all’esterno li avvisano in tempo

L’AQUILA. Vicoli bloccati da auto delle forze dell’ordine, uomini in divisa che escono dai palazzi inagibili in via Paganica. A poca distanza, i giovani che stazionavano agli angoli dei palazzi si allontanano precipitosamente cercando di dileguarsi. Non sono le scene di una fiction ambientata in quei vicoli del centro storico in cui la ricostruzione non è ancora arrivata, ma le scene a cui loro malgrado sono costretti ad assistere i residenti di via Paganica e strade limitrofe. Da giorni, infatti, alcuni uomini sono penetrati in alcuni palazzi abbandonati nel quarto di Santa Maria Paganica. Gli “invisibili” sono penetrati forzando un portone prima su via Collepietro, e, più di recente, sono saliti ai piani superiori di palazzo Baroncelli Cappa, edificio che ospitava alcuni uffici e anche il Muspac, museo sperimentale d’arte contemporanea, che dopo il sisma ha trasferito la propria attività in una struttura a via Ficara, nella zona Ovest.
scatta il blitz
Tre sere fa la zona di via Paganica è stata controllata dalle pattuglie dei Carabinieri, mentre due giorni fa la strada è stata circondata dalle macchine di Polizia e Carabinieri, con alcuni agenti che entravano nel palazzo per effettuare un controllo. Purtroppo, il “servizio di vigilanza” esterno da parte degli occupanti abusivi è riuscito ad allertare gli occupanti, tanto che i cittadini hanno fatto in tempo a notare alcuni uomini che sono riusciti ad allontanarsi, usando probabilmente varchi tra gli appartamenti dello stesso aggregato.
i cittadini: «abbiamo paura»
L’allarme era stato lanciato alcuni giorni fa dai residenti con una lettera anonima recapitata a giornali e siti internet, in cui si denunciava la situazione nel Quarto di Santa Maria Paganica che i residenti definivano «gravissima». «Nelle ultime settimane», si leggeva nell’esposto, «l’edificio terremotato che si trova tra via Paganica e via Collepietro è diventato una sede di spaccio, attività che viene portata avanti da un manipolo di ragazzi extracomunitari, a qualsiasi ora del giorno e della notte. La zona in questione è diventata letteralmente il covo di tali individui. Hanno trincerato le transenne della via utilizzando delle lastre di compensato per impedire ai passanti di vedere le loro attività, hanno divelto il portoncino di un palazzo su via Collepietro, portoncino che era stato precedentemente sigillato mesi fa». «Gli occupanti», raccontano i residenti, «piantonano costantemente la via, utilizzando passamontagna sul volto e sfrecciando su monopattini». Una situazione insostenibile, con i residenti che si dicono esasperati e spaventati. I due interventi degli ultimi giorni ieri non sono i primi che avvengono nella zona. Già il 14 marzo scorso c’era stato un primo controllo che non aveva portato a nulla. Evidentemente gli occupanti abusivi si muovono su un terreno che conoscono bene, quello delle case danneggiate dal sisma nel quarto di Santa Maria Paganica. Aggregati transennati – in attesa di una riparazione a ormai 15 anni dal terremoto – in cui ancora oggi compaiono i cartelli della zona rossa istituita immediatamente dopo il sisma del 2009. Tra l’altro, se il palazzo è inagibile, le norme della zona rossa vieterebbero anche allo stesso proprietario di frequentare una casa classificata come tale. Dopo il sisma, infatti, anche il solo accesso non autorizzato nelle case diroccate e dichiarate inagibili era considerato un reato penale punito a suo tempo con particolare severità. Ed è capitato che estranei sorpresi nelle case diroccate siano stati considerati alla stregua di “sciacalli”, ovvero ladri intenti a saccheggiare le case terremotate. Per questo, in passato, chi veniva sorpreso all’interno della case terremotate e abbandonate, finiva davanti al giudice rischiando pesanti condanne penali. Nella missiva anonima i residenti spiegavano che erano stati costretti a contattare gli organi di stampa perché avevano avuto l’impressione che le forze dell’ordine non volessero intervenire. Il blitz recente arriva però a dimostrare il contrario.
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