FONTE VETICA

Il bosco è devastato, scontro sulle responsabilità

Il giorno dopo il rogo per un barbecue è ancora emergenza a Campo Imperatore. Ed è polemica sulla gestione dell'area protetta. Gli ambientalisti: danni gravissimi. Sei indagati

L'AQUILA. E' devastato il bosco di Fonte Vetica e, il giorno dopo, è ancora emergenza con il rogo che da Campo Imperatore ha sconfinato verso il monte Siella a Farindola. Sei le persone denunciate: l'incendio è partito da un barbecue. Ed è scontro sulla gestione dell'area: le associazioni ambientaliste parlano di "danni gravissimi" e chiedono lo stop agli eventi nella zona del piccolo Tibet d'Abruzzo. 

leggi anche: Gran Sasso in fiamme per un barbecue, 6 indagati A Campo Imperatore si continua a lottare contro le fiamme. Che nella notte hanno sconfinato sul versante di Farindola. I carabinieri forestali a caccia dei responsabili: sotto accusa un fuoco acceso a terra. In azione un Canadair, atteso l'arrivo di un secondo mezzo

LE ASSOCIAZIONI. «Un danno ambientale gravissimo» in una zona, chiamata «il piccolo Tibet d'Abruzzo», che rappresenta «un ambiente unico in Italia, con un habitat ricchissimo». Così il rappresentante delle associazioni nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Stefano Allavena, responsabile per l'Abruzzo della Lipu, il quale chiede di «sospendere le altre manifestazioni previste nell'area e spostarle nei centri abitati, perché a Campo Imperatore c'è una situazione di assoluta emergenza: moto, auto e veicoli dappertutto, fuochi, campeggi selvaggi».

Gran Sasso in fiamme, l'incendio tra paura e selfie
In un video ripreso da un automobilista, Massimo Maccione, e pubblicato su Facebook si vede l'incendio che ieri ha devastato Fonte Vetica a Campo Imperatore. Tra paura, stupore e persone che si fanno selfie e si mettono in posa con alle spalle la montagna che brucia

«A quanto mi risulta - sottolinea Allavena - nonostante la presenza di 30mila persone, non c'è stata l'adeguata sorveglianza; servivano controlli molto più stretti. Siamo in una situazione di emergenza per un'aridità senza precedenti e quella è un'area a rischio. La zona di Campo Imperatore ha tutte le protezioni possibili a livello formale, ma concretamente manca una gestione, è tutto abbandonato a se stesso». Ricordando la «devastazione» successiva al motoraduno «non autorizzato» che si è svolto nelle scorse settimane e, considerato l'incendio che si è sviluppato ieri a causa di un barbecue, Allavena auspica che quanto accaduto «serva come esperienza per evitare danni ulteriori» e chiede di «rivedere tutte le autorizzazioni e spostare altrove le altre manifestazioni previste nelle prossime settimane, perché - ribadisce - c'è una situazione di assoluta emergenza».

IL PARCO. «Non credo sia il momento delle polemiche. Se ci sono stati errori, anche del Parco, saranno accertati in ogni doverosa sede. Ho già disposto una verifica amministrativa e ho richiesto al direttore il rientro anticipato dalla ferie», dice all'Ansa il presidente del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, l'avvocato teramano Tommaso Navarra, sull'emergenza incendi nel territorio della zona protetta. Navarra spiega che le regole di prevenzione ci sono: «Devo ricordare alcuni elementi fondamentali: all'interno del Parco è vietato accendere fuochi, è vietato transitare sul manto erboso, il campeggio e il semplice bivacco. Inoltre, all'inizio della stagione estiva, il richiamo a questi doveri era stato espressamente segnalato nella pagina istituzionale dell'ente e nella pagina Facebook». Di fronte all'emergenza Navarra ha aperto la sede dell'ente, nella frazione aquilana di Assergi, richiamando quattro dipendenti che insieme a lui sono stati fino a questa notte a collaborare con le forze che operano a Campo Imperatore. Navarra sottolinea che il Parco non ha né mezzi né risorse per intervenire: «Va aggiunto - spiega - che il Parco non è proprietario di mezzi antincendio né dispone di personale per lo spegnimento o per coordinare le operazioni a terra». «Per quanto verificato direttamente sul campo, l'innesco che ha provocato l'incendio non è dipeso né dall'esercizio commerciale a 300 metri né dalle strutture della Rassegna Ovini che si svolge da 58 anni e che non è stata organizzata dall'ente parco» continua Navarra. Secondo quanto si è appreso, a firmare l'autorizzazione alla 58/a Rassegna, organizzata dalla Camera di Commercio della provincia dell'Aquila, è stato il direttore del Parco, Domenico Nicoletti. «Anche nel versante teramano, a Tossicia, c'è stato un incendio, ma senza che ci fosse alcuna manifestazione - prosegue il presidente del Parco - In ultimo devo rappresentare i più sentiti ringraziamenti ai Vigili del fuoco, ai Carabinieri Forestali e alla Protezione Civile che stanno meritoriamente e con estrema difficoltà operando sul campo».