Il Comune rilancia il piano per la vendita dei suoi immobili

Il patrimonio da alienare ammonta a oltre 8 milioni di euro Ma sono poche le proprietà appetibili inserite nell’elenco

SULMONA. La giunta vara il piano 2015 per la vendita degli immobili comunali. Sulla carta il valore è di oltre 8 milioni e 700 mila euro, ma la realtà è ben diversa. Perché in cinque anni il Comune ha incassato soltanto 300mila euro a fronte dei 6 milioni di euro previsti.

E ora la situazione non appare molto diversa dal passato. Il nuovo piano, infatti, prevede la rimessa in vendita di immobili che, per anni, non hanno mai destato grande interesse, tra cui l’ex mattatoio, l’ex mercato coperto, Palazzo Manara, meglio conosciuto come il Centro celestiniano che ospita un ristorante. In vendita sono finiti anche alcuni appartamenti in centro storico, attualmente adibiti a case parcheggio e occupati da famiglie bisognose.

Comprensibile, quindi, che non si faccia avanti nessun acquirente, neanche al fine di investire in un immobile che, comunque, è già occupato a titolo gratuito, o quasi. «Il piano di alienazione immobiliare», spiega l’assessore al Patrimonio Luciano Marinucci, «prevede la vendita di immobili che al Comune non servono. Certamente ci rendiamo conto del fatto che si tratta di proprietà poco appetibili ma comunque un eventuale incasso, seppur minimo, servirebbe al Comune per implementare le entrate».

In altre parole, gli immobili messi in vendita per il Comune rappresentano soltanto un costo, quindi, meglio liberarsene. In base ai dati raccolti negli anni scorsi, ma non più aggiornati, il Comune possiede un patrimonio immobiliare per oltre 40 milioni di euro ma che non produce reddito, piuttosto pesa sulle casse municipale per 500 mila euro all’anno.

Si tratta di una somma che il Comune spende per la manutenzione di immobili che, nella maggior parte dei casi, sono nella disponibilità di terzi (case parcheggio, sedi di associazioni). Ormai, però, la spesa è diventata troppo alta da sostenere. L’obiettivo è finanziare opere pubbliche con i fondi derivanti dalle vendite.

Ma il nuovo piano di alienazione immobiliare non è molto diverso da quello proposto, negli anni passati, dall’amministrazione dell’ex sindaco Fabio Federico.

«Ora», aggiunge l’assessore Marinucci, «bisogna anche valutare l’avvio di un progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune a fronte delle proprietà acquisite dal Demanio. Al riguardo è necessario aprire un dibattito con tutti i soggetti coinvolti e anche con la città per l’utilizzo di tali strutture che rappresentano per il nostro territorio un’opportunità per migliorare l’offerta culturale e turistica».

Chiara Buccini

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