Il Comune svende i puntellamenti Pagati oltre 200 milioni di euro

Ferro, legno, travi, tubi e ponteggi ceduti a prezzi di gran lunga inferiori rispetto al costo originario Base di partenza dell’asta (fissata a febbraio) 390mila euro, ecco come funziona il meccanismo

L’AQUILA. Il Comune vende i puntellamenti già rimossi dai palazzi in ricostruzione, ed è in cerca del miglior offerente. L’asta pubblica per «l’alienazione del materiale edile proveniente dalle opere di messa in sicurezza degli edifici danneggiati a seguito del sisma del 6 aprile 2009», si terrà il 3 febbraio 2017, alle 12, nella sede dell’ufficio Ambiente e patrimonio, in via XXV Aprile. La base di partenza è di 390mila euro, e saranno accettate solo offerte superiori o comunque non inferiori, come dice il bando.

200 MILIONI. Quello dei puntellamenti, che nel solo capoluogo di regione sono costati oltre 200 milioni di euro, è uno dei capitoli più problematici della storia post-sisma, con tanto di inchieste, arresti eccellenti, denunce. Il dirigente del settore, in ossequio alla delibera 283 dello scorso luglio con la quale la giunta comunale ha dato il via libera alla vendita, ha stabilito i criteri entro i quali si dovrà svolgere l’operazione. Il sistema, innanzitutto, sarà quello delle offerte segrete, che dovranno pervenire entro mezzogiorno del giorno precedente l’asta. «Il lotto di materiale», si legge nel bando, «viene venduto a corpo, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, e dovrà essere accettato con la clausola visto e piaciuto». Nell’operazione rientrano ferro, travi, tubi, ponteggi, puntelli telescopici, legno, ceduti a prezzi di gran lunga inferiori rispetto al costo originario. C’è da considerare, però, che molti dei materiali, a quasi otto anni dal sisma, non sono più in buone condizioni. Il Comune garantisce la piena proprietà dei beni, ma si ritiene «esonerato dal fornire la relativa documentazione». Costi di movimentazione, trasporto e recupero, oltre eventuali oneri e imposte, saranno tutti a carico dell’acquirente, che dovrà anche ripulire l’area di stoccaggio».

IL DEPOSITO. Attualmente i materiali provenienti dai puntellamenti rimossi si trovano nel complesso ex Sercom, a Sassa. Possono partecipare alla gara persone fisiche, imprese, associazioni, che non siano sottoposte a misure di prevenzione o a procedimenti contro la criminalità di stampo mafioso; che non siano state interdette, inabilitate o fallite, o che siano incorse nel divieto di concludere contratti con pubbliche amministrazioni. Chi intende partecipare dovrà versare, entro mezzogiorno del giorno precedente la gara, un deposito cauzionale del 10% della base d’asta, vale a dire 39mila euro, anche attraverso fidejussione bancaria. Non saranno ammesse all’incanto le offerte pervenute oltre il termine massimo, così come non saranno prese in considerazioni offerte al ribasso, oppure offerte condizionate o espresse in modo indeterminato. L’asta sarà dichiarata deserta qualora non siano pervenute offerte. L’apertura dei plichi e le successive operazioni di gara avverranno in seduta pubblica, alla quale potranno partecipare i concorrenti o i loro delegati. L’aggiudicazione sarà valida anche in presenza di una sola offerta. Il Comune si riserva, a suo insindacabile giudizio, «di sospendere oppure revocare in qualsiasi momento la procedura di gara, ovvero di non procedere all’aggiudicazione della vendita, qualora sussistano o sopravvengano motivi di pubblico interesse o altro giustificato motivo. In tali casi», si legge ancora nel bando, «nulla sarà dovuto alle imprese concorrenti».

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