Il governo: sì alla proroga dei rettori

Caso di Orio, i ministri Giarda e Profumo: garantita dalla legge

L'AQUILA. Dal governo una mano a di Orio: la proroga dei rettori è garantita dalla legge. Il ministro Piero Giarda nell'aula della Camera, rispondendo a un'interrogazione parlamentare, e il ministro Francesco Profumo, in visita all'Aquila per un incontro sulla Smart city, dicono sì alla proroga del mandato che all'Aquila sta scatenando polemiche a non finire. Il tutto mentre l'ateneo si prepara alle nuove elezioni (indette per il 17 maggio), e proprio alla vigilia dell'assemblea convocata per definire le candidature. «Più mi chiedono di dimettermi più non me ne vado», questo, in sintesi, il pensiero del rettore.

ALL'AQUILA. «Lo spirito della riforma Gelmini è che essendoci un transitorio importante all'interno delle università caratterizzato dal passaggio a uno statuto diverso, ci sia un elemento di continuità che esiste con gli statuti precedenti, tra cui l'elezione del rettore». Queste le parole del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo sulle elezioni che rischiano di saltare per l'interpretazione di un comma della legge che farebbe slittare di un ulteriore anno i mandati dei rettori. «Il rettore», ha continuato Profumo, «lo elegge normalmente o il senato accademico o il consiglio di amministrazione, mentre c'è uno sfasamento di due anni sulle elezioni o del senato, o del consiglio o dei direttori di dipartimento. Lo spirito della legge è quello di dire nel momento in cui lo statuto è attivo, quindi viene pubblicato, da quel momento in poi si può avviare il processo sui nuovi regolamenti. C'è un anno dal momento in cui è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Nella realtà l'ambiguità è che nel momento in cui il ministero, dopo la valutazione sullo Statuto, ha dato la risposta, in alcuni casi è stato necessario che le università facessero alcune revisioni sullo statuto. Solo a quel punto gli atenei lo hanno approvato. Perché lo Statuto diventi operativo e quindi si avvii il processo verso la nuova modalità di gestione, la legge prevede che ci sia un anno».

Il ministro ha sottolineato ancora che «c'erano due scadenze, la prima era il 29 luglio, la seconda era a 180 giorni dopo il 29 ottobre, dopodiché il ministero aveva 4 mesi di tempo per la valutazione degli statuti per dare una risposta alle università. Se la risposta era completamente positiva», ha precisato, «immediatamente le università potevano pubblicare lo statuto sulla Gazzetta ufficiale, in caso ci fosse stato qualche cosa che non corrispondeva, c'era ancora un minimo di interazione. La situazione dell'Aquila non la conosco, ma questa è la legge. Però ci sono alcuni rettori che pur essendo nella condizione, hanno deciso di rinunciare all'ulteriore proroga di un anno».

ALLA CAMERA. «Proroghe dei mandati di rettori decise in questi giorni in alcuni atenei sono in linea con quanto previsto dalla riforma». Così il ministro Piero Giarda ha risposto alla Camera a un'interrogazione a risposta immediata della parlamentare Binetti. Risponde a una corretta applicazione della norma «ritenere che nel caso l'adozione definitiva dello statuto è deliberata nel corso dell'anno accademico 2011-12, il mandato del rettore andrà a scadenza alla fine dell'anno accademico 2012-13».

© RIPRODUZIONE RISERVATA