Il manager cambia vita e sceglie il Gran Sasso

Falcone lascia lo stress di Londra, New York e Shanghai e rileva l’azienda del padre «Una nostra App realizza porcellane di pregio che conservano la temperatura»

L’AQUILA. Una vita tra Londra, New York e Shanghai. Manager ed esperto di comunicazione e marketing internazionale. Laureato in economia alla Bocconi di Milano, ha lavorato per la Reuters, dal 2005 è consulente della Banca mondiale e docente alla Iulm, alla Luiss e all’Università inglese Hanze. Ma le sue radici abruzzesi hanno avuto la meglio su una carriera all’apice del successo.

Folgorato dalla bellezza del paesaggio, da una città, L’Aquila, che seppur terremotata conserva intatto il fascino della sua storia, ha scelto di trasferirsi ad Assergi. Massimiliano Giuseppe Falcone, 45 anni, è l’ideatore e fondatore, insieme al socio, Francesco Falcone, dirigente di Unicredit, della start-up “Altaii Italia”, società di innovazione per food e design. E qui, alle pendici del Gran Sasso, in una vecchia casa cantoniera riportata a nuovo, ha insediato un laboratorio di ricerca e sviluppo per tecnologie innovative nel settore eno-gastronomico. Nel momento clou della sua carriera, la decisione di imboccare un’altra strada e tornare in Abruzzo, dove sono le sue radici.

Perché?

«Da 50 anni mio padre Sebastiano opera nel mondo delle porcellane di pregio con l’azienda “Stile mediterraneo”, a Rapino (Chieti), distretto della ceramica dal 1700. Una tradizione di famiglia che in me è rimasta sempre viva, seppur sopita. Mi sono chiesto come coniugare design e food, due eccellenze italiane. Ne è nata l’idea di realizzare contenitori in porcellana, chiamata in passato oro bianco, con un tocco di design. Ma non bastava. Ho combinato altri due elementi: ecosostenibilità e corretta alimentazione. Pensando a come conservano la temperatura formiche e api, alla fotosintesi clorofilliana e alla produzione di energia abbiamo brevettato contenitori in porcellana, in grado di conservare la temperatura costante per giorni. O di raffreddare senza l’utilizzo di energia».

La società si chiama Altaii Italia. Qual è il significato?

«Altai è il nome di un falco, rappresenta la mia famiglia, i Falcone. Tai, in cinese vuol dire grande, in giapponese elegante e buono, in arabo Altai è la costellazione dell’Aquila. Inoltre, la mia dinastia proviene da Federico II, fondatore della città dell’Aquila».

Da qui la scelta di insediare la società nel cuore dell’Abruzzo, vicino al Gran Sasso?

«Questa città offre, a chi vuole investire, grandi opportunità e vantaggi economici legati al territorio. Nel mio caso, il bando Smart e start di Invitalia. Un altro elemento a favore è stata la possibilità di fare ricerca e sviluppo all’interno del parco nazionale Gran Sasso-Monti della Laga. E poi all’Aquila ho un gruppo di amici a cui sono particolarmente legato, che mi ha fatto assaporare la bellezza delle montagne, la salubrità dell’aria, uno stile di vita a contatto con la natura. Un alveo perfetto che coniuga innovazione e natura, sviluppo e cultura, ricerca e storia».

È già in porgramma una fase di produzione?

«Inizialmente, al progetto di innovazione e sviluppo lavorerà un gruppo di ricercatori. Per la produzione, che verrà avviata in una secondo momento, ci affideremo alle migliori aziende presenti sul mercato italiano. La produzione spazierà dai contenitori in porcellana a quelli “vuoto a perdere”, dallo sfuso per la grande distribuzione ai frigoriferi e agli utensili per la cottura. Il tutto a zero impatto ambientale. Sostenibilità, qualità e uno stile alimentare corretto sono alla base del progetto Altaii Italia».

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