INSEDIATO RIZZI

Il nuovo questore: aquilani vittime e io sono con loro

L’AQUILA. «Per la mia impostazione professionale e culturale la vittima è sempre innocente: L’Aquila è stata vittima di tanto dolore e io sono schierato dalla parte di chi ha subìto il lutto». Così...

L’AQUILA. «Per la mia impostazione professionale e culturale la vittima è sempre innocente: L’Aquila è stata vittima di tanto dolore e io sono schierato dalla parte di chi ha subìto il lutto». Così ha esordito il nuovo questore Vittorio Rizzi, in occasione del suo insediamento. Rizzi, 54 anni, arriva all’Aquila con un curriculum di prim’ordine: ha diretto le squadre Mobili di Milano e di Roma oltre a essere stato direttore del servizio polizia stradale. «Non esistono città sicure sulla base di numeri», ha poi aggiunto parlando in tema di sicurezza, «ma sulla base del bisogno percepito». Rizzi si è definito un questore «investigatore» per via del suo recente passato. Ma anche un questore «manager pubblico», che punterà a ottimizzare le poche risorse umane e di mezzi disponibili «per rendere operativo e mettere in campo ogni uomo possibile».

Il nuovo dirigente non ha voluto sbilanciarsi sulle prossime strategie ma ha spiegato di aver controllato i media e di aver visto «temi su cui c’è molta attenzione di stampa e opinione pubblica. E su questi problemi bisogna dare risposte e non ci si può sottrarre».

Rizzi, comunque, era ben informato sulle vicende aquilane. «A Roma», ha poi precisato, «il mio capo di gabinetto era Delfina Di Stefano dell’Aquila e con lei giornalmente abbiamo parlato della città». Rizzi si è soffermato anche sulle infiltrazioni mafiose. «Si tratta di un tema che mi sta molto a cuore e so che qui si stanno investendo molte risorse».

Prima della conferenza stampa in questura, cui hanno partecipato anche il capo di gabinetto Nicola Zupo e il vicario Tommaso Andrea Mondelli, Rizzi si è intrattenuto con il prefetto Francesco Alecci e con il Procuratore antimafia Fausto Cardella.

(g.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA