«Il parroco vittima di calunnie»

Bagarre al santuario, molti pacentrani difendono don Gilberto

PACENTRO. Non vogliono che «il pensiero di pochi diventi quello della maggiornza». I fedeli che sostengono don Gilberto Uscatequi, parroco da oltre 10 anni in paese, vogliono fare chiarezza sulla bagarre scoppiata al santuario di San Germano: lui non ha offeso nessuno.

Lo affermano con grande veemenza, anche se, a onor del vero, molti di loro sembra non fossero presenti al fattaccio. «Don Gilberto è un bravo prete, sta facendo tanto per la nostra comunità» dice la signora Maria al telefono «Se mai è stato l'ex sindaco Fernando Caparso e altri pochi facinorosi a boicottargli la funzione». Che ci siano delle vecchie ruggini tra l'ex primo cittadino, ora consigliere provinciale del Pdl, e il prete colombiano, non è un mistero per nessuno.

Il vero enigma resta il perché di tanta acredine, da entrambe le parti. «Parlavano a voce alta durante la messsa» puntualizza la signora Rita «ma don Gilberto ha continuato a dire messa. Alla fine ha ringraziato di essere stato invitato al santuario sottolineando di aver accettato per la gentilezza con la quale gli era stato rivolto l'invito. A quel punto l'ex sindaco lo ha accusato di aver offeso i pacentrani».

Diversa la versione di Caparso: «Da 10 anni lo avevamo invitato a celebrare messa nel santuario e lui non ha mai accettato. Gli ho fatto capire che come prete non può dire messa a sua discrezione solo per il tono col quale viene chiesto. Lui ha ribattutto dicendo «ecco i soliti pacentrani che si fanno riconoscere» poi mi ha dato del maleducato davanti a tutti.

Io sono stato zitto, ma un gran numero di fedeli presenti si è ribellato». Augusto Di Cesare, presidente dell'associazione culturale pacentrana che da 26 anni organizza la giornata al santuario di San Germano butta acqua sul fuoco: «Il diverbio durante l'omelia poteva essere evitato, se ci sono contestazioni nei confronti del parroco è opportuno che siano fatte in altra sede e non durante la messa. Così si penalizza il paese e chi lavora per la comunità».

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