celano, dopo lo stop del tar al parco fotovoltaico

Il Pd: è allarme rosso sul bilancio

Critiche al sindaco: il Comune sopravvive solo grazie alle banche

CELANO. Dopo la decisione del Tar che ha annullato l’affidamento dell’impianto fotovoltaico alla ditta Troiani e Ciarrocchi, I consiglieri comunali del Pd lanciano l’allarme sul bilancio. «La vicenda del parco fotovoltaico di Celano ora si complica», dicono i consiglieri comunali del Pd, Antonello Di Stefano, Carlo Cantelmi, Aniceto Ciaccia, Calvino Cotturone, Nazareno Tiberi e Daniele Bombacino, «ed esprimiamo grandissima preoccupazione sia per le sorti dell’appalto che per le ricadute che già si stanno determinando e si potrebbero determinare sul bilancio comunale. Nonostante tutto quanto è accaduto siamo stupiti da come il sindaco di Celano, di fronte ai gravi rischi che stiamo correndo, continui a minimizzare i fatti. Quasi che non si renda conto della situazione. Noi in più occasioni, in questi anni, ci siamo raccomandati all’amministrazione di gestire con la massima attenzione e competenza questa importantissima procedura d’appalto. Adesso non possiamo fare altro che rinnovare l’appello al sindaco di agire nell’interesse esclusivo del Comune, valutando ogni conseguenza delle azioni che si andranno a compiere. Siamo preoccupati di come verrà gestita la fase successiva alla sentenza del Tar. Eventuali ulteriori errori e sottovalutazioni esporrebbero il Comune a conseguenze gravissime, non più riparabili dal punto di vista economico.».

Secondo il Pd «già oggi le conseguenze del ritardo della realizzazione del parco fotovoltaico e il mancato introito delle somme spettanti al Comune ha paralizzato l’attività dell’Ente. Infatti, il disastrato e mal gestito bilancio del Comune ha assoluto bisogno dei proventi della caparra del fotovoltaico. All’inizio dell’anno le casse comunali hanno registrato un disavanzo di 145mila euro nonostante che Piccone abbia già utilizzato i 632mila euro di avanzo dell’anno 2012, gli 830mila euro di anticipo del fotovoltaico, i 594mila euro derivanti dai fondi Cipe destinati alla ricostruzione post-sisma, i 381mila euro dei Map ancora da restituire alla Protezione civile. Il Comune riesce a sopravvivere solo grazie ai soldi presi in prestito dalla banca».