Il pianto della senatrice «Massimo, resta con noi»

Pezzopane si sfoga nell’aula consiliare: «Il ministro Trigilia è uno sciacallo» Venerdì la manifestazione del centrosinistra a sostegno di Cialente

L’AQUILA. Una grande manifestazione a sostegno del sindaco Massimo Cialente «a cui tutti insieme chiediamo di tornare sui suoi passi», di ritirare quelle dimissioni, «date per difendere l’onorabilità della città». E poi, l’attacco frontale al ministro Carlo Trigilia. «Si è comportato come uno sciacallo, come uno impegnato in un disegno per mettere le mani sulla città. Il presidente Enrico Letta potrà anche decidere di non dimetterlo, ma la cosa certa è che Trigilia non potrà più essere l’inviato speciale del governo per la ricostruzione. Anzi chiederemo al premier che, da oggi, a occuparsi della ricostruzione sia proprio la Presidenza del consiglio dei ministri».

Parole, quelle della senatrice Stefania Pezzopane, accolte con un lunghissimo applauso dagli assessori, dai consiglieri comunali, dai collaboratori e sostenitori di Cialente e dai rappresentanti del centrosinistra. Tutti lì, nell’aula consiliare, per chiedere al primo cittadino dimissionario «di tornare a fare il sindaco». E per testimoniare che «il centrosinistra andrà, comunque, avanti unito e a testa alta». Altro che ritirata. Tutti in piedi ad applaudire la Pezzopane che, alla fine non è riuscita a trattenere le lacrime (nel riquadro a fianco). Mattinata concitata. In tribunale gli interrogatori dell’ormai vicesindaco Roberto Riga e del dirigente comunale (sospeso) Mario Di Gregorio, entrambi indagati nell’inchiesta per presunte tangenti negli appalti per i puntellamenti. Inchiesta che ha finito per spingere il sindaco Cialente a rassegnare le sue dimissioni «per non essere d’ostacolo alla ricostruzione». A Villa Gioia, invece, la conferenza stampa convocata dal nuovo vicesindaco Betty Leone, alla quale Cialente ha affidato la gestione del Comune da qui all’arrivo del commissario. Ma l’appuntamento si è trasformato in un appello agli aquilani a scendere in campo a sostegno di Cialente e dell’onorabilità della città «calpestata, in primo luogo, da un ministro e da un attacco mediatico che ha colpito il sindaco e la sua famiglia».

«Cialente non è neppure sfiorato dall’inchiesta, le sue dimissioni sono un atto politico di grande dignità. Lo ha fatto per difendere l’onorabilità della città», ha esordito Leone. «Abbiamo lavorato insieme con onestà, e il nostro problema oggi non è certamente quello del toto-sindaco. Con l’arrivo di un commissario tutto si fermerà ed è cosa che non possiamo permetterci. Per questo, tutti insieme, siamo qui a chiedere a Massimo di ripensarci, di darci la possibilità di continuare la nostra esperienza amministrativa. Il ministro Trigilia è tornato anche oggi a sparare sull’Aquila. Lo ha fatto attraverso un’intervista rilasciata a un quotidiano nazionale in cui snocciola ancora una volta cifre e dati fasulli. Vogliamo subito un incontro con il governo e confidiamo che la richiesta venga supportata da tutto il consiglio comunale. Cialente deve tornare a fare il sindaco. E l’unico modo, forse, per spingerlo a ritirare le dimissioni è quello di fargli sentire che la città è ancora con lui». Poi la sferzata durissima della Pezzopane. «Con Cialente, vittima di un gioco al massacro, hanno adottato il metodo Boffo, quello della denigrazione dalla quale è difficile difendersi. E lo hanno fatto tirando in ballo anche la sua famiglia. Un disegno trasversale», ha insistito la senatrice del Pd, «con al centro il ministro Trigilia che fa affermazioni non veritiere e propone, con la costituzione di un gruppo di lavoro per la pianificazione territoriale, in cui il Comune non è stato neppure chiamato, uno scenario opposto a ciò che qui si sta facendo. Un ministro che fa affermazioni da incompetente e che si sta comportando come uno sciacallo. Vedo in tutto ciò un disegno per mettere le mani sulla città». Quindi, l’inchiesta giudiziaria. «È indubbio: si tratta di una brutta storia che impone una seria riflessione, ma consiglio e giunta non possono uscirne in modo appannato. E non sono credibili quei politici di centrodestra che hanno invocato le dimissioni del sindaco, perché non le hanno chieste a Chiodi e Del Corvo quando le loro amministrazioni sono rimaste pesantemente coinvolte in inchieste giudiziarie. Non si può soccombere alla maldicenza e diciamo alla città che il centrosinistra orgogliosamente continuerà a svolgere il suo lavoro. Speriamo di poterlo fare con Massimo ancora sindaco, ma se ciò non dovesse accadere il centrosinistra a testa alta chiederà di governare ancora L’Aquila». Quindi l’invito alla città, ripetuto anche dal vicepresidente del consiglio Ermanno Giorgi, a essere presente alla manifestazione di venerdì alle 17,30, al Parco del Castello. Intanto, così come confermato da Pezzopane e dall’ex parlamentare Giovanni Lolli, oggi una delegazione del Pd incontrerà a Roma la segreteria nazionale. Domani l’appuntamento con Letta, a cui andranno Leone e Pezzopane. In ballo un rapporto da riallacciare «ma non con il ministro che sui giornali afferma che il governo non è un bancomat del sindaco».

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