Il popolo di centrosinistra a gran voce: Massimo resta

Gruppi, società e professionisti hanno fatto appello al primo cittadino Tra la folla il tecnico del radon Giuliani, presente anche al sit in #Dimettiamoli

L’AQUILA. Già sabato scorso, in piazza Duomo, in occasione della mobilitazione spontanea #Dimettiamoli, vedere tra la gente il tecnico del radon, Giampaolo Giuliani – l’uomo che per mesi ha diviso la città e parte della comunità scientifica con le sue previsioni sulle scosse di terremoto – aveva destato qualche curiosità. Ritrovarlo nel parterre dell’Auditorium di Renzo Piano in mezzo ai sostenitori dell’amministrazione Cialente, in una manifestazione per certi versi di segno opposto, è apparso quantomeno singolare. Nessuna contraddizione per il diretto interessato, che taglia corto: «Sono qui», spiega Giuliani, «per cercare di capire quali risposte la città può aspettarsi dall’amministrazione».

Tra la gente anche associazioni e gruppi sportivi, tra atletica, palla rotonda e palla ovale, ben rappresentati dal presidente del Coni, Luciano Perazza e da quello dell’Aquila Rugby, Luigi Fabiani. Poco più avanti anche il patron dell’Aquila calcio, Corrado Chiodi che non nasconde la preoccupazione per le sorti del nuovo stadio, ora che la situazione politica è così controversa. Pur ammettendo qualche difficoltà in più dovuta alle eventuale commissariamento, l’assessore allo Sport Emanuela Iorio assicura comunque che il bando per Acquasanta è perfezionato e sarà pronto per la prossima settimana. Il resto è un’ovazione per Cialente. Per le donne democratiche Gilda Panella (coordinatrice provinciale), Maria Fanti e Colomba Palmieri «Massimo è un uomo onesto, che insieme alla sua giunta sta lavorando in condizioni estreme per la città dal secondo dopo la tragedia del terremoto. Se qualcuno ha sbagliato», aggiungono, «allora deve pagare. Ma non è giusto che paghino tutti gli errori di pochi. Il sindaco deve restare, non sono le istituzioni a chiederglielo, ma i cittadini comuni». Anche Gabriella Gianforte e Lorenzo Fusari sono venuti dall’hinterland per dare al sindaco dimissionario tutto il loro appoggio: «Lo conosciamo come politico e come medico», commentano, «è una persona trasparente che non merita di interrompere con le proprie dimissioni il percorso di rinascita della città. È giusto fare un’opportuna distinzione tra i ladri – che è giusto che vadano in galera – e le persone oneste, che è giusto che restino al loro posto e continuino a lavorare».

Marzia Giammatteo, dipendente dell’ateneo aquilano, ha deciso di partecipare alla manifestazione «perché prima del sisma vivevo in pieno centro storico, pago un mutuo per una casa che è ancora semidistrutta. Se qualcuno ha sbagliato che paghi: ma il sindaco Cialente si è sempre occupato di noi». E al ministro Carlo Trigilia manda a dire: «Sbaglia ad affermare che il governo non è bancomat del sindaco. Dietro al primo cittadino ci siamo tutti noi con i nostri problemi».

Fabio Iuliano

©RIPRODUZIONE RISERVATA