Il premier dai bambini

Berlusconi: «Studiate prima di fare politica».

L’AQUILA. L’attesa è stata più lunga del previsto, ma per i bambini della scuola elementare «Mariele Ventre» l’incontro con il premier Silvio Berlusconi si è trasformato subito in un piccolo show. Tante battute, strette di mano, risate e cori improvvisati. E non potevano mancare le letterine e i disegni preparati dai più «audaci». E’ cominciata così, dal Musp che dal 22 settembre ospita i 450 bambini della scuola Mariele Ventre, la visita all’Aquila - la 25esima dal 6 aprile - del presidente del Consiglio dei Ministri.

«Vi piace la nuova scuola? Avete una bella casa?» Così Berlusconi si è rivolto, incassando un coro di sì, ai bambini che lo hanno atteso a mensa. «Pensate che il signor Silvio Berlusconi sia un buon presidente del Consiglio?» ha chiesto ancora ai bimbi, per poi ribattere a quel «siii..» con un: «Sono contento, vuol dire che daremo il diritto di voto anche ai bambini sopra i cinque anni». Poi la finta interrogazione sulle tabelline. «Quante dita hanno dieci mani?». Tutti, sbagliando, hanno detto «cento». «Bravi, risposta esatta!» ha replicato il premier, forse per non raffreddare il clima festoso. Qualche battuta con la direttrice del circolo didattico, Paola Giagnacovo, ma l’attenzione del premier è rimasta concentrata sui bambini.

«Dite ai vostri papà e alle vostre mamme che il presidente è stato qui e che manderà alla preside tanti bei libri, perché so che avete perso la biblioteca che contava 4.500 volumi che non è stato possibile recuperare nell’edificio di Pettino rimasto danneggiato dal terremoto. Io» ha aggiunto Berlusconi «ve ne manderò 2.000, ma non guardateli proprio tutti. E faccio gli auguri ai vostri genitori affinché tutti i sogni che portano nel cuore per voi possano avverarsi». Parole salutate da un grande applauso. Poi il rush finale.
«Chi di vuoi vuol fare il medico? E chi l’avvocato o l’ingegnere? Qualcuno vuole fare il politico? Allora io che sono il presidente del Consiglio, vi do un consiglio: cercate prima di diventare medici, avvocati o ingegneri e poi, magari, interessatevi alla politica. Studiate tanto perché solo così si può diventare ciò che si sogna di essere».

Berlusconi ha lasciato la mensa stringendo tante piccole manine e portando via disegni e letterine. «Torni a trovarci spesso» è stato l’invito partito da un insegnante. «Ormai siete a posto» ha risposto Berlusconi che forse, circondato dalle sue guardie del corpo e dagli uomini della Protezione civile, non è riuscito ad ascoltare quel «Mica tanto...» che qualcuno ha pronunciato.
Fuori, ad attenderlo un gruppo di fan riusciti a farsi strada per consegnargli una maglietta con su scritto: «L’Aquila con Silvio». Il presidente si è fermato a stringere altre mani, quasi incurante dei consigli della scorta. Poi di corsa via, verso Paganica, in uno degli alloggi del progetto Case. Qui Berlusconi e il capo della protezione civile Guido Bertolaso, si sono fermati a pranzo, ospiti della famiglia Fantin, entrata in quella casa l’8 novembre scorso.

Fuori ad aspettare, accanto ad altri sfollati che hanno trovato sistemazione in quelle palazzine, anche il presidente della Regione, Gianni Chiodi che ha poi seguito Berlusconi e Bertolaso fino a Cansatessa, da una famiglia che vive in una delle case di legno fortemente volute dal sindaco Massimo Cialente per far fronte alla carenza di alloggi del progetto Case. «Sta visitando le case che ho voluto io», ha sottolineato il sindaco. Ad attendere il loro arrivo nella frazione lo stesso Cialente, con loro anche durante la visita a scuola, e la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane.
Berlusconi non ha concesso nulla ai giornalisti, come sempre numerosi. Poche battute, qualche riferimento alla situazione di Haiti. Nulla di strettamente politico e tanto meno legato alle elezioni provinciali e al candidato presidente che il Pdl deve ancora scegliere. Ma con la gente è stato più «generoso».

«All’inizio abbiamo pensato anche noi che forse avevamo peccato di ottimismo a fissare tempi così stretti per la realizzazione di tutte queste case. «Invece» ha continuato Berlusconi «tutti hanno risposto in una maniera straordinaria». Berlusconi ha salutato gli abitanti di Cansatessa rassicurandoli su suo stato di salute dopo l’aggressione subìta il 13 dicembre.
La visita si è conclusa alla caserma della Finanza per un incontro - presenti anche Chiodi, Cialente e Pezzopane - sullo stato dell’arte. Una riunione servita anche a rilanciare la questione dei fondi per la ricostruzione e per le attività produttive.