Il Reale tra i grandi ristoranti italianiLa "benedizione" della guida Espresso

La Bandiera sale al secondo posto

PESCARA. «Sempre più in alto, come il massiccio della Majella che si intravede dal paesino. Sempre più vocato alla semplicità (apparente) e alla celebrazione non banale del territorio. Sempre più accogliente, con nuove migliorie al locale. Il Reale è entrato nell’empireo dei grandi ristoranti italiani, pur essendo sperduto tra le montagne d’Abruzzo».

Così la «Guida 2010-I Ristoranti d’Italia de L’espresso» (848 pagine, 22 euro)- presentata ieri alla stampa a Firenze - celebra, per il secondo anno consecutivo, il locale di Rivisondoli come il migliore d’Abruzzo includendolo nel club molto esclusivo (solo 7 membri) di quelli degni della valutazione dei «due cappelli», cioè di una «cucina molto buona». Un gradino solo al di sotto del vertice dei «tre cappelli» assegnati ad appena 15 ristoranti in tutta l’Italia.Con il punteggio di 17,5 (confermato rispetto all’anno scorso), il Reale fa parte dei 22 migliori ristoranti d’Italia.

Tutto questo, «grazie alla tenacia del giovane chef Niko Romito e alla professionalità della sorella Cristiana, sommelier in sala», spiega Enzo Vizzari, che cura la Guida e che, da quest’anno, ne è anche il direttore responsabile, dopo la morte di Carlo Caracciolo. Nella classifica dei migliori ristoranti abruzzesi, dietro al Reale, c’è, quest’anno, La Bandiera di Civitella Casanova, con «un cappello» (cucina buona, interessante), che passa dai 15,5 punti del 2008 ai 16 di oggi. «La cucina di Marcello Spadone», scrive la Guida, «è un saggio della gastronomia abruzzese, interpretata con sensibilità e leggerezza, utilizzando i migliori prodotti locali».

Al terzo posto, con «un cappello», il Villa Maiella a Guardiagrele, che resta fermo ai 15,5 punti conquistati l’anno scorso. Il locale di Giuseppe Tinari, si legge nella Guida, «è una delle tavole del Centroitalia (e non solo) che per meno offrono di più». Come l’anno scorso, sono 58 i ristoranti abruzzesi recensiti dalla Guida, ai quali vanno aggiunti anche quattro locali pescaresi che sono solo segnalati. Dopo il podio dei primi tre (Reale, La Bandiera e Villa Maiella), e al di fuori del gotha dei locali valutati almeno con «un cappello», ci sono quattro ristoranti abruzzesi a pari merito con 15 punti (cucina buona, interessante). Sono gli stessi della Guida dell’anno scorso: L’Angolo d’Abruzzo a Carsoli, Beccaceci a Giulianova, Cafè Les Paillotes a Pescara e Angolino da Filippo a San Vito Chietino.

A 14,5 punti (cucina da corretta a buona) sono in 5, contro i 6 dell’anno scorso. In questa fascia, infatti, restano L’Arca e il Mediterraneo ad Alba Adriatica ed Elodia all’Aquila, mentre entrano nel gruppo Ritrovo d’Abruzzo a Civitella Casanova e Osteria degli Ulivi a Montorio al Vomano. Invece, sono 7, come l’anno scorso, i ristoranti che conquistano i 14 punti (cucina da corretta a buona): Locanda Manthonè a Pescara, Diana a Montesilvano (un nuovo ingresso), Taverna dei Caldora a Pacentro, Conchiglia d’oro a Pineto, La cantina di Epicuro e Vecchia Marina a Roseto, e Al Metrò a San Salvo.

In Molise, infine, sono 20, come l’anno scorso, i ristoranti recensiti dalla Guida. Resta al vertice la Vecchia Trattoria da Tonino a Campobasso, che conferma i 15 punti e «un cappello» (cucina buona, interessante), dove, spiega la Guida, «la cucina è quella dei giorni di festa: sostanziosa, succulenta e tuttavia modernamente leggera». Al secondo posto, con 14,5 punti, c’è ancora Z’Bass a Termoli. «Qui si bada al sodo», scrive la “Guida 2010-I Ristoranti d’Italia de L’espresso”. «Non aspettatevi le riverenze di un servizio formale, ma il servizio dei sapori di un pescato di rara bontà (molto con le reti all’antica) proveniente da fornitori selezionati negli anni».