IL RISCATTO DELLA RAZZA CONTADINA

Il giornalista Eliseo Palmieri ricorda il ruolo dei Torlonia per la Marsica. Soltanto a sentir parlare dei Torlonia ad Avezzano e nella Marsica, almeno nel territorio dell'alveo del Fucino, seppure...

Il giornalista Eliseo Palmieri ricorda il ruolo dei Torlonia per la Marsica.

Soltanto a sentir parlare dei Torlonia ad Avezzano e nella Marsica, almeno nel territorio dell'alveo del Fucino, seppure a oltre 150 anni dal prosciugamento del lago, è come risvegliare nelle coscienze degli abitanti – quelli più particolarmente legati alla terra e al mondo contadino – le sofferenze, le angherie e le prepotenze patite sotto l'egemonia dalla razza padrona. I Torlonia da sempre erano ritenuti nemici della libertà, della democrazia, affamatori e sfruttatori del popolo dei braccianti. Ignazio Silone docet: nel romanzo Fontamara descrisse in maniera sin troppo eloquente in quale infima posizione venissero considerati i "cafoni" nell'ipotetica scala dei valori della società di allora, distanziati notevolmente dai famelici cani del Principe, che a sua volta era collocato appena un gradino più in basso del Padreterno, creatore e signore supremo dell'Universo. "Rispolverare" a distanza di anni, episodi e situazioni che non siano graditi da chi ha direttamente vissuto, o trasmesso ai suoi familiari, momenti di disagio e di sofferenza individuale e sociale, potrebbe sembrare anacronistico se non inopportuno, ma la storia non va sottaciuta e ignorata e le nuove generazioni debbono conoscere le nostre radici e le nostre origini, anche se il prosciugamento del lago Fucino, il terremoto del 1915, i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, hanno cambiato radicalmente il territorio, dal clima all'ambiente, dall'orografia alla popolazione, dall'economia alla crescita sociale, allo sviluppo. La presenza dei Torlonia nella nostra zona, legata a filo doppio al prosciugamento del lago, fastidiosa per certi versi, fors'anche ingombrante, negli anni Cinquanta grazie alla Riforma Fondiaria, ha visto finalmente il riscatto della "razza contadina" nei confronti della "razza padrona" e ha prodotto negli anni una trasformazione del territorio, fondamentale per il benessere economico della Marsica. Ma la "cacciata" dei Torlonia non è mai avvenuta, perché prima con lo Zuccherificio, poi con la Cartiera, e infine con la Banca del Fucino, del "principalismo torloniano" non ci siamo mai liberati.
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