Il rogo riprende vigore Sentiti alcuni testimoni

San Marco di Preturo ancora sotto assedio dopo l’incendio di natura dolosa La Forestale ha avviato le indagini individuando alcune tracce interessanti

L’AQUILA. La notte non ha spento del tutto il vigore del fuoco e la giornata di ieri è stata di nuovo caratterizzata dalla mobilitazione da parte di vigili del fuoco, forestali e volontari di Protezione civile. Decine di uomini e donne impegnati a San Marco di Preturo sul triplice fronte dello spegnimento definitivo delle fiamme, della bonifica del sottobosco attraverso la separazione tra la parte bruciata e quella intatta, ma a rischio, e quello, non meno importante, delle indagini sui responsabili della devastazione.

La natura dolosa dell’incendio è accertata. Il rogo si è sprigionato due giorni fa a San Marco e si è rapidamente esteso in direzione Monte Rua. «Sul posto», informa una nota della Forestale, «sono intervenuti 10 agenti e diverse squadre della Protezione civile coordinate dall’ispettore superiore Castri con 2 autobotti Mercedes con capacità di carico di 8000 e 2500 litri coadiuvate da 2 Defender attrezzati con moduli Aib da 400 litri. L’incendio ha percorso approssimativamente circa 10 ettari di bosco; le squadre a terra composte da personale forestale e volontari della protezione civile hanno eseguito attività di bonifica. Il personale della Forestale specializzato in tecniche di polizia scientifica, coordinato dal commissario capo Irene Sebastiani del Comando provinciale dell’Aquila, ha provveduto a eseguire i rilievi e le repertazioni utili alle indagini necessarie all’individuazione delle cause. Durante queste operazioni, la Forestale ha riscontrato diversi “punti d’insorgenza”che fanno presumere l’origine dolosa dell’incendio e ha provveduto a repertare oggetti, tracce e a effettuare calchi di impronte, tutti elementi che saranno necessari al prosieguo delle indagini. Il nucleo investigativo, sulla scorta delle risultanze emerse in fase di repertazione, sta svolgendo le indagini del caso “interrogando” persone informate sui fatti e acquisendo prove necessarie a perseguire i responsabili».