Il sisma? Non fu un evento anomalo

Una perizia voluta dai pm porta ad allargare le responsabilità sui crolli

L’AQUILA. Il terremoto non è stato un evento eccezionale per L’Aquila e, dunque, i danni e le tragedie con una giusta prevenzione e costruzioni adeguate potevano essere contenuti. E’ quanto sostiene la procura sulla scorta di una perizia sulla storia dei terremoti all’Aquila.
Si tratta di una consulenza, affidata a tre geologi, che verrà esibita a sostegno delle proprie convinzioni dalla Procura in tutti i procedimenti penali sui crolli: dalla Casa dello studente fino a quelli che ancora dovranno essere avviati nei prossimi mesi. Questi documenti serviranno a puntellare le tesi accusatorie nei processi contro i costruttori ma anche contro chi non ha fatto le verifiche oppure gli stessi politici semmai verranno aperti altri fascicoli: in sostanza quello del 6 aprile è stato un terremoto forte ma non devastante e lo si poteva contrastare molto meglio.
La relazione, che è stata affidata a tre geologi (Luis Decarini, Domenico Liberatore e Laura Liberatore) conclude in maniera molto laconica: «La scossa del 6 aprile non si può ritenere un evento anomalo».

I geologi arrivano a queste conclusioni dopo una lunga analisi dei terremoti che ci sono stati nella zona dell’Aquila negli ultimi secoli indicando anche con esattezza quali furono i danni conseguenti. «Dalla semplice osservazione delle tabelle», commentano i tre esperti, «si evidenzia che il sisma del 2009 non costituisce la massima insensità osservata all’Aquila perchè nel 1349, nel 1461 e nel 1703 si erano già verificati eventi con intensità uguali o maggiori. Pertanto la magnitudo del 2009 è stata eguagliata o superata più volte in precedenza».
Va detto che i geologi, parlando di magnitudo momento con riferimento al terremoto aquilano parlano di 6.3 come viene anche riportato anche nei capi di imputazione in tutti i procedimenti sui crolli.

Più nello specifico la magnitudo del terremoto del 1349 è stata analoga a quella dello scorso anno mentre nel 1561 fu di 6.5. Nel 1703, tra i vari movimenti tellurici, la magnitudo più forte ora stimata fu di 6.7. Vale la pena ricordare anche alcuni terremoti molto forti che sono stati citati nella consulenza e che risalgono a tempi relativamente recenti e che molti aquilani ancora ricorderanno. Nel 1950 ci fu un sisma di magnitudo 5.7 con epicentro in zona Gran Sasso; nel 1958 la terra tremò all’Aquila con una magnitudo 5.2 mentre nel 1961 la magnitudo venne calcolata in 5.1; nel dicembre 1967, infine, ci fu una scossa di 4.9 con epicentro nella vicina Lucoli. In tutti questi eventi non ci furono danni particolarmente significativi.

Intanto, sempre per quanto riguarda le indagini sui crolli, sono imminenti le informazioni di garanzia per omicidio colposo plurimo per il crollo di un condominio in via Gabriele D’annunzio dove sono decedute tredici persone. I pm Alfredo Rossini e Fabio Picuti stanno lavorando in questa direzione e non solo.