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Imu ridotta agli emigranti Moca invitato in Canada

RAIANO. È stato uno dei sindaci che ha raccolto l’appello degli abruzzesi della Valle Peligna residenti all’estero, equiparando la loro casa italiana a quella degli italiani residenti in Abruzzo....

RAIANO. È stato uno dei sindaci che ha raccolto l’appello degli abruzzesi della Valle Peligna residenti all’estero, equiparando la loro casa italiana a quella degli italiani residenti in Abruzzo. Altri sindaci non hanno avuto la stessa sensibilità e per far quadrare i conti dei loro Comuni hanno tassato le case italiane degli emigranti applicando l’aliquota Imu più pesante.

È’ il sindaco di Raiano, Marco Moca, che venerdì prossimo volerà in Canada proprio per riabbracciare i suoi compaesani residenti nell’Ontario.

Sabato sera i soci dell’associazione Valle Peligna di Toronto, si riuniranno per la festa annuale in cui, oltre a rivedersi con le loro famiglie, premieranno i canadesi e gli italiani che hanno lavorato per favorire l’integrazione e gli scambi culturali tra l’Italia e il Canada. E tra le persone che riceveranno un riconoscimento dagli abruzzesi residenti nell’Ontario, ci sarà anche il sindaco di Raiano.

«Una scelta che non è casuale», spiega il presidente dell’associazione Valle Peligna, Aldo Di Cristofaro, «Moca è stato uno dei primi sindaci ad accogliere il nostro appello di considerare la nostra casa in Italia come prima casa. La scelta di molti Comuni della Valle Peligna di applicare l’aliquota massima, ci era sembrata una tassazione ingiusta e un incentivo a vendere le proprietà italiane. In queste case siamo nati e cresciuti, e dalle quali ci siamo dovuti separare con grande dolore. Venderle significa spezzare uno degli ultimi legami che ci lega con la nostra terra d’origine. E molti sindaci, tra cui Moca, per fortuna lo hanno capito».

«Questo è il mio primo viaggio in Canada», spiega il sindaco di Raiano, «ci tenevo particolarmente a stare in mezzo alla comunità peligna, a recepire le loro idee, le loro esigenze. Ringrazio vivamente Aldo Di Cristofaro per l’invito a recarmi a Toronto. Sarà una splendida opportunità per salutare oltre ai tanti raianesi, anche i tanti peligni e subequani presenti, ma soprattutto ci sarà la possibilità di capire, comprendere e imparare da chi, costretto per necessità ad abbandonare la propria terra, ad avere più rispetto per la nostra realtà, per la nostra regione, per la nostra patria».

«I nostri emigranti non spezzano mai i legami con la terra d’origine», conclude Moca, «questi, però, devono essere coltivati e arricchiti per poter essere tramandati alle generazioni future. Il nostro compito deve essere quello di favorire questo processo, in modo da non disperdere questo patrimonio».

Claudio Lattanzio

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