In 10 mila per il rito dei Serpari a Cocullo

Paese invaso nonostante l'allerta maltempo. Via alla raccolta di firme per il riconoscimento di Partrimonio dell'Unesco

COCULLO. Circa 10 mila persone hanno preso d'assalto Cocullo, il piccolo paese della Valle del Sagittario, per assistere al rito dei serpari in onore di San Domenico con la processione che si è svolta regolarmente nonostante il freddo e l'annunciata pioggia che, alla fine, non c'è stata. Tanto che il vescovo di Sulmona, Angelo Spina ha ringraziato il Santo per aver fatto un piccolo miracolo.

Da ieri in paese sono stati allestite alcune postazioni per la raccolta di firme finalizzata al riconoscimento di Patrimonio Unesco e in poche ore ne sono state raccolte alcune migliaia. Secondo il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, sussistono tutte le caratteristiche affinché il rito dei serpari di Cocullo sia riconosciuto come patrimonio immateriale dell'Unesco.

San Domenico ricoperto di serpenti, il rito si ripete a Cocullo
È uscito dalla chiesa e, come da tradizione, è stato ricoperto dai serpernti. Ecco l'edizione 2016 del rito dei serpari a Cocullo (video di Claudio Lattanzio)

«Io, 32 anni fa frequentando la facoltà di scienze Politiche dell'Università di Teramo, a sociologia e antropologia culturale - ha ricordato il presidente della Regione - ho avuto modo di studiare,per merito del professore Alfonso Profeta, questo rito e posso dire che è un elemento di grande riconoscibilità non solo dell'Abruzzo interno, ma di tutto l'Abruzzo. Ha una sua irripetibilità e anche una sua capacità educativa. In ragione di questo penso che vada sostenuta la candidatura. Voglio fare qualcosa come Regione e migliorare il superamento delle difficoltà organizzative che immagino per un piccolo Comune sono importanti. Riconosco significato valore e una straordinarietà religiosa perché il tema del serpente e il tema della protezione sono grandi temi della cristianità».