In 27 mila vivono con l’autonoma sistemazione

Cialente proporrà l’aumento del contributo per consentire ai nuclei più piccoli di trovare una casa

L’AQUILA. Di molti non si sa neppure se vivono ancora in città o se hanno optato per un trasferimento, magari solo temporaneo. Cosa certa, invece, è che sono 14.262 i nuclei familiari che, tra le possibili misure di sostegno a favore dei terremotati, hanno scelto il contributo per l’autonoma sistemazione (Cas). Secondo i dati del Comune, aggiornati al 28 febbraio, a percepire il contributo mensile sono dunque oltre 14 mila famiglie, ovvero 27.827 persone. Sempre secondo il report messo a punto dal Comune - il cui personale in queste ultime settimane sta incrociando dati e notizie per avere un quadro il più chiaro possibile sulla sistemazione dei terremotati - ben 7.127 sono i single. 3.091 sono, invece, i nuclei costituiti da due persone, mentre 2.088 sono le famiglie che hanno tre componenti. 1.657 quelle composte da quattro persone.

E poi su ancora, fino ai pochissimi nuclei da sette e da 8 persone, quelli che contano genitori, figli e nonni. Famiglie che hanno rifiutato la sistemazione alberghiera o nelle caserme e che hanno ripiegato sul contributo mensile. Una scelta che in tanti hanno fatto a partire da settembre, quando l’assegno è stato aumentato. Gente per lo più con le case B e C, in attesa di quelle ristrutturazioni leggere che tardano, però, a cominciare. E poi ci sono quelli con le case E o F (i nuclei più piccoli) che hanno trovato un appoggio temporaneo, magari da familiari e amici. Persone, quest’ultime, che probabilmente non riusciranno ad avere una casa visto che all’appello mancano alloggi (quelli del progetto Case e dei Map) per 1.200 single e per 400 nuclei familiari da due.

Così, per fronteggiare la situazione e aiutare proprio i nuclei familiari più piccoli (da uno e da due) a trovare soluzioni abitative alternative, il sindaco Massimo Cialente,che è anche vice commissario per la ricostruzione, è pronto a presentare la richiesta di aumento del contributo mensile, ma solo per chi ha la casa classificata E o F, o collocata in zona rossa. Per i single con meno di 65 anni il contributo (una volta emanata l’ordinanza) dovrebbe passare da 300 a 500 euro euro. Per i single che hanno più di 65 anni si passerà da 500 a 700 euro. Per le coppie under 65 arriveranno 200 euro di aumento (da 400 a 600). Per i nuclei composti da due persone più anziane si passerà da 800 a mille euro.

E novità sono previste anche per chi ospita nella sua casa (ma non in fitto) una persona sola o una coppia in autonoma sistemazione. La proposta prevede, infatti, l’assegnazione di un contributo mensile di 200 euro anche per chi accoglie un parente, o un amico sfollato in casa. Per il Comune queste misure consentiranno l’accesso al mercato degli affitti anche a quelle persone finora tagliate fuori perché nell’impossibilità di pagare 600 euro, o anche più, per case dimensionate per famiglie più grandi, le uniche attualmente disponibili. Misure che dovrebbero riguardare coloro che intendono riavvicinarsi in città e che scatteranno solo per i proprietari di case danneggiate dal terremoto e non per chi prima del sei aprile era in fitto.

Insomma, l’obiettivo del Comune è capire dove vivono le persone in autonoma sistemazione e riavvicinare quelle che si sono trasferite.
Il tutto con l’invito ad avitare le «furbate», o meglio i passaggi dai fitti concordati all’autonoma sistemazione, per molte famiglie ora decisamente più appetibile.