In cento assediano la Regione: salvare la guardia medica

I residenti di Campo di Giove manifestano all’Aquila Stop al servizio da dicembre: come faremo con la neve?

CAMPO DI GIOVE. Hanno strappato la promessa di una riunione fra l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, l’amministrazione comunale e il manager della Asl, Giancarlo Silveri. I componenti del Comitato pro guardia medica di Campo di Giove incassano un primo risultato. Ieri mattina, in cento hanno messo in atto una protesta davanti alla sede del consiglio regionale. Due i bus che hanno raggiunto L’Aquila. “La sanità non è un profitto ma è un diritto”: questo lo striscione che ha aperto il corteo. E poi, a seguire, gli slogan: “Campo di Giove non si arrende”, “Non molleremo”.

Tra i partecipanti giovani, anziani e anche l'associazione locale di commercianti, artigiani e imprenditori.

Dal primo dicembre la guardia medica sarà chiusa nell'ambito della rimodulazione del servizio di continuità assistenziale, un piano previsto da un decreto commissariale del 2013 e finora rimandato. Le utenze telefoniche resteranno attive, con deviazione di chiamata nelle sedi operative. Resterà attivo il numero unico aziendale di chiamata della continuità assistenziale (0862.3485790). A Campo di Giove residenti e turisti dovranno fare riferimento alla guardia medica di Sulmona. «Un’assurdità» tuonano dal Comitato «tra qualche settimana le vie di collegamento con Sulmona saranno impraticabili a causa di neve e ghiaccio, non ci si rende conto che si stanno lasciando i cittadini privi di qualsiasi assistenza sanitaria. È inconcepibile, siamo anche delusi da come siamo stati trattati all'Aquila. Tanta indifferenza da parte di tutti, soltanto parole e promesse. La nostra è una battaglia per i diritti. Apprezziamo la volontà di convocare questa riunione tra le parti, ma al momento l’unico documento ufficiale che abbiamo è quello della Asl con cui si comunica la chiusura della guardia medica da dicembre». In paese, potrebbe arrivare una postazione 118 e non si esclude la presenza di un medico. Ma il Comitato è stanco di promesse e chiede fatti concreti. In provincia dell’Aquila il servizio di guardia medica sarà interrotto in svariati paesi. «Lanciamo un appello a tutti» concludono i componenti del Comitato «affinché sostengano la nostra battaglia».

Chiara Buccini

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