La zona della stazione di notte frequentata da clandestini che spacciano droga e prostitute

In piazza vandali e degrado

Residenti e commercianti sollecitano le telecamere

AVEZZANO. In piazza Matteotti cresce la preoccupazione di residenti, viaggiatori e commercianti per il degrado e gli atti vandalici nella zona della stazione. I cittadini chiedono maggiore sicurezza e l’installazione di videocamere di sorveglianza. L’ultimo furto è avvenuto domenica notte: preso di mira il bar del chiosco. Titolare preoccupata per la crescente presenza di clandestini.

Le proteste riguardano soprattutto gli atti vandalici e la presenza di un gran numero di immigrati e di vagabondi nei giardini di piazza Matteotti, ma anche nella stazione, dove attraversare il tunnel di notte per raggiungere i binari o piazzale Kennedy è diventato anche rischioso. La notte scorsa è stata presa di mira una cabina telefonica. I vandali hanno sfondato il vetro e divelto la cabina elettrica.

«Spesso», raccontano i commercianti «vengono danneggiati i secchi per la raccolta dei rifiuti, le panchine e in alcune occasioni anche le auto. E’ una situazione insostenibile». Un altro problema riguarda il fenomeno della prostituzione. Le famiglie della zona protestano per la presenza continua, nelle ore notturne, di squillo di colore. Il problema negli ultimi mesi è stato attenuato dai controlli delle forze dell’ordine, ma il «treno dell’amore», che da Roma porta molte prostitute, fa ancora scalo ad Avezzano. Ora il viavai di squillo si è spostato lungo via Massa d’Albe, tra Avezzano e Antrosano. Oltre agli atti vandalici, non mancano i furti, come quello avvenuto domenica.

I malviventi hanno sfondato una porta del chiosco e rubato il denaro che era nella cassa e le sigarette negli scaffali, per un valore di mille euro. Secondo i residenti si tratta di episodi attribuibili a immigrati senza permesso di soggiorno e senza lavoro che stazionano nei giardini pubblici. Lo scorso anno i carabinieri hanno eseguito più di cento arresti nella zona, la maggior parte dei quali nei confronti di clandestini.

Ma anche all’interno della stazione i problemi sono numerosi: neanche una telecamere sorveglia l’atrio e il tunnel dove spesso bivaccano i barboni. Nella Marsica, secondo gli ultimi dati, gli immigrati in regola sono più di ottomila. Nel territorio c’è un’incidenza superiore alla media nazionale che si attesta intorno al 4,6 per cento. La percentuale di immigrati in una buona parte della Marsica, come il Fucino e i piani Paelntini, ha picchi del 7-8% del territorio. Ma molti sono clandestini, e la maggior parte di loro lavora nel Fucino. Si tratta soprattutto di nordafricani. Svolgono lavoro stagionale come operai, mentre altri hanno impiego fisso e si alternano tra lavoro all’aperto per la raccolta degli ortaggi nei mesi più caldi e la lavorazione dei prodotti nel periodo invernale.

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