In salvo cinquemila opere d’arte

Legambiente recupera statue e oggetti sacri in chiese e palazzi storici

L’AQUILA. L’Aquila patrimonio dell’Unesco. A rilanciare l’idea è stato ieri il presidente di Legambiente Abruzzo, Angelo Di Matteo, durante la presentazione dei dati sugli interventi di recupero dei beni culturali nelle zone colpite dal terremoto. Sono circa cinquemila le opere d’arte rinvenute e messe in sicurezza in chiese e palazzi gravemente danneggiati.

Statue, dipinti, sculture, oggetti sacri e liturgici sono tra i 4.950 pezzi recuperati all’interno degli edifici storici del cratere, spesso tra le macerie, grazie all’impegno delle istituzioni, dei vigili del fuoco, delle Soprintendenze, delle forze dell’ordine e dei 350 volontari di Legambiente che fin dal primo momento dell’emergenza hanno messo a disposizione energie e competenze. Un’attività attuata nell’ambito della campagna «L’Arte Salvata» realizzata da Legambiente e dal dipartimento della Protezione Civile, con il patrocinio del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Le opere salvate risalgono a un arco di tempo che va dall’età medievale a quella contemporanea: tra le altre una Madonna con bambino del XII secolo, la croce professionale dell’Arcivescovado in bronzo del XIII secolo, un dipinto attribuito a Raffaello e un Cristo dipinto da Mattia Preti del XVII secolo.

Durante l’intervento di recupero sono stati inoltre recuperati 247.532 volumi, alcuni dei quali antichi e pregiati, provenienti dagli archivi storici e dalle biblioteche dell’Aquila, soprattutto quella Arcivescovile e quella del convento di Santa Chiara. «I risultati raggiunti», ha spiegato Di Matteo, «costituiscono una testimonianza positiva. Ma finita l’emergenza sarà necessario restituire le opere d’arte recuperate alla fruizione dei cittadini, rendere possibile il loro ritorno nelle collocazioni originarie, poiché rappresentano un bene comune di primaria importanza. In questo senso, Legambiente continuerà il suo impegno in Abruzzo a tutela del patrimonio culturale, anche caldeggiando l’ingresso dell’Aquila nel patrimonio dell’Unesco».

Una proposta che era stata già lanciata nei mesi appena successivi al terremoto e che potrebbe aiutare la città a riappropriarsi di un patrimonio che per il momento è stato portato altrove.
«La tempestiva attività di recupero delle opere d’arte nel momento di un evento calamitoso», ha detto il responsabile nazionale di Legambiente per la Protezione civile, Simone Andreotti, «consente non solo di limitare i danni a cui sono esposte le opere ma anche di prevenire i furti per i quali le condizioni di emergenza sono troppo spesso un terreno fertile».

Durante l’incontro sono intervenuti anche il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, il direttore dell’ufficio Affari della presidenza regionale Antonio Sorgi, il viceprefetto vicario dell’Aquila, Graziella Patrizi, Corrado Catesi, del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale, l’ispettrice dalla Soprintendenza per i Beni storico-artistici d’Abruzzo, Anna Colangelo, il funzionario del ministero Beni culturali, Bianca Maria Colasacco, ed Eros Mannino, comandante dei vigili del fuoco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA